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Ci sono 2 commenti relativi a questo articolo

Commento 297 di Giovanni D'Ambrosio del 03/03/2003


La ringrazio per avermi dato modo di leggere un articolo intelligente e spiritoso.
Ho sorriso quando ho letto le parole leggerezza, trasparenza e flusso.
Era da tanto tempo che riflettevo su questi aggettivi, e le sue attenzioni mi sembrano appropriate.
Il modo di fare critica dell'architettura in alcuni ambienti mi appare veramente leggero, trasparente e fluido a tal punto da non lasciare assolutamente nulla di significante nella descrizione che i critici si accingono a dare su i nuovi modelli architettonici che cos innovativi poi non appaiono.
Spesso al lettore non rimane nulla di veramente solido per arricchire la propia crescita intellettuale sull'architettura .
Infatti ormai la solidit non sembra contare pi nulla , tutto etereo e delicato.
Leggendo le righe del suo articolo mi sento a mio agio , e mi riconosco nel suo pensiero .
complimenti
Giovanni D'Ambrosio

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Commento 411 di Francesco Pietrella del 20/09/2003


Se ci sono nuove categorie critiche e' anche perche' il linguaggio architettonico contemporaneo e' cambiato fortemente rispetto al passato. Un'opera come il Bilbao scardina tutta una serie di analisi di quelle, per esempio, che insegnano nei vari corsi di metodologia della prog. oppure analisi costruttiva e distributiva, e cio' e' un bene.
Pur tuttavia insieme ai miei piu' intimi amici e colleghi ci siamo da tempo resi conto di quanto un certo tipo di architettura contemporanea dopo un primo periodo di enfasi sia gia' passata di moda. Il fatto e' che viene fortemente imitata e fortemente male dalle nuove generazioni. E cio' e' male. Ci siamo resi conto che la strada segnata per esempio da mvrdv e dagli studi olandesi sia un atteggiamento progettuale molto sano ed "etico".....anche interpretativo di un mondo di appartenenza mittel-europeo. Noi come generazione nascente perseguiamo un'architettura dalle storture composte...assimilando alcuni concetti del decostruttivismo e sintetizzandoli al massimo. Nell'architettura industriale guardiamo con ammirazione a quelle realizzazioni che usano espedienti di design nella formalizzazione degli involcri edlizi. Mi riferisco ai progetti con uso seriale di elementi estranei alla consuetudine edilizia che conpongono le facciate .....concretizzano una scena di alto valore ideativo ed "etico" e accostano sempre piu' l'architettura al design. Per quanto riguarda quest'ultimo, il tema della "sensorialita'" mi sembra molto importante e indicativo, poiche' affronta gli aspetti primitivi dell'ambito umano attualizzandoli in un design antichissimo e mordenissimo allo stesso tempo.
un design...antichissimo e modernissimo!!
Francesco Pietrella

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