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Ci sono 2 commenti relativi a questo articolo

Commento 6135 di RENZO MARRUCCI del 31/03/2008


Ho letto con una certa fatica questo intervento incuriosito dal fatto che prendeva a riferi
mento le invarianti di Zevi. Incuriosito anche perch non vedevo nesun commento allo scritto e appunto leggendo credo di capire. Certo che se questo contenuto stato applicato agli studenti... Pi che augurarmi che ne siano usciti indenni non mi possibile .... e sia detto in semplicit, senza offesa naturalmente e tanto meno mettere in dubbio la buona volont di Falanga, sicuramente! Rimango perplesso dalla complicatezza con cui si tratta l'argomento che rende difficile la comunicazione e quindi la comprensione....
Zevi quando venne fuori con le sue sette invarianti proponeva una discussione attraverso una indagine sull'architettura lunga e meditata . Proponeva linee di lettura, una base per la interpretazione linguistica dell'architettura citava da dove venivano le sue sette linee di rilfessione, preferisco chiamarle cos. Non regole da prendere e applicare nella progettazione corrente come invece in molti hanno frainteso. Zevi sperava che la sua ricerca avesse la possibilit di alimentare un dibattito e dentro di s stava a vedere come venissero interpretati questi sette cavalieri.... se con la spada o senza spada. Che potessero cio spronare, aiutare il dibattito su una architettura pi umana e pi rispondente ai bisogni della societ. Se osserviamo oggi, la distanza sembra enorme...forse occorre stare pi attenti perch lo sforzo di zevi stato preso a pretesto per consentire e garantire una licenza che travalica ogni speranza di realizzare le aspettative che l'uomo comunque esprime inascoltato nella citt di oggi, dove sempre di pi preda di una visione del tutto scollata dalla realt. L'architettura possiede dei doveri che sono dati dalla realt... Cio direttamente connessi alla esigenza dell'uomo e non al narcisimo di chi la produce. L'architettura deve tenere conto della storia e della psicologia umana e non baipassare la realt come succede con l'aiuto malsano della comunicazione mediatica.
Il fenomeno delle archistar esprime una condizione critica, oggi , che considera l' uomo sulla base di una condizione teorica complessa e insincera, non al servizio della societ. Fenomeno che usa l'intelligenza e l'arbitrio ma non la passione per rispondere ai problemi della citt e per questo non produce vera cultura. Zevi, non poteva prevedere questa accellerazione arbitraria, fagocitata e distorcente, dovuta ad un uso freddo e squilibrato della visibilit mediatica.

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Commento 13537 di giorgio de luca del 12/02/2015


Salve, segnalo nel mio blog una serie di post dedicato al tema delle invarianti in architettura.
A partire dalle sette di Bruno Zevi, il professore e architetto Franz Falanga ha elaborato e approfondito la teoria delle invarianti

http://gdltrace.blogspot.it/search/label/invarianti%20architettura

Tutti i commenti di giorgio de luca

 

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