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Commento 1355 di Carlo Sarno del 10/08/2006


Caro Leandro , mi rende lieto il tuo appello sincero ad una "spiritualit ecologica" , un concetto di ecologia che estende l'idea di equilibrio ed armonia ad una visione integrale del cosmo, inteso come sintesi di materia e spirito.
Mi viene in mente ad esempio l'idea di estetogenesi cosica formulata da Paolo Soleri con la sua ricerca Arcologica, radicata nei principi dell'Architettura Organica, che sfocia in una ecologia dell'uomo inteso come totalit, essere razionale e compassionevole capace di comprensione e amore verso la natura.
E che dire poi di Hundertwasser e della sua concezione delle "cinque pelli" dell'uomo, dove si passa dalla pelle ai vestiti, poi all'architettura, all'ambiente antropizzato e infine al cosmo intero.
Ma ancor pi mi sembra utile Leandro citare qui la Carta dei Cristiani per l'Ambiente , presentata ad Assisi il 5 giugno 2004, che bene divulgare per comprendere meglio l'importanza di una "spiritualit ecologica" .
Auguri a tutti una buona lettura e riflessione, cordialmente Carlo.

( brano tratto dal sito www.ambienteazzurro.it )

La cultura ambientalista che ha dominato la scena mondiale negli ultimi trenta anni stata caratterizzata da un accentuato relativismo filosofico e morale.
Le attivit lavorative e l'identit umana sono state criticate oltremodo ed accusate di tutti i mali del pianeta.
In questo contesto la stessa concezione giudeo-cristiana come espressa dalla Genesi stata rifiutata.
Agli albori di questo terzo millennio, Roberto Leoni, presidente Sorella Natura, Rocco Chiriaco, presidente Movimento Azzurro, Saverio Quartucci e Vincenzo Tuccillo, presidente e vicepresidente di Ambiente azzurro e Antonio Gaspari direttore di Green Watch News, hanno sentito la necessit di manifestare la propria identit cristiana nel proporre una cultura ambientale coerente con gli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa.
Per questo hanno stilato una "Carta dei Cristiani per l'Ambiente" al fine di riunire le tante realt associative in un progetto finalizzato alla lode e salvaguardia del creato secondo i principi dell'umanesimo cristiano e della difesa del bene comune.
La Carta dei Cristiani per l'ambiente stata presentata ad Assisi il 5 giugno 2004, giornata mondiale dell'ambiente.


CARTA DEI CRISTIANI PER L'AMBIENTE

Laccresciuta sensibilit nei confronti del creato sicuramente un fenomeno che indica un pi alto livello di civilt e una maggiore attenzione ai diritti di esseri non umani.
Quello a cui assistiamo oggi per fa parte di quella babele dei diritti in cui per moda o peggio per ideologia si propongono utopie radicali in cui la difesa degli animali, della flora e del mondo inanimato viene contrapposta alla vita umana.
Assistiamo ad un ritorno dellutopismo romantico, dove prevalgono pessimismo, catastrofismo, irrazionalit, trasgressione, pensiero magico.
Il tentativo della cultura ambientalista dominante quello di capovolgere il mandato di Dio indicato dalla Genesi: Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la Terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla Terra (GN 1,28).
Luomo, posto da Dio nel giardino dellEden perch lo coltivasse e lo custodisse, stato considerato da una certa cultura ecologista il peggiore dei nemici. Addirittura il cancro del pianeta.
E la natura stata divinizzata al punto tale da essere adorata come Gaia.
Da questo punto di vista, lapproccio e la soluzione dei problemi ambientali stato stravolto, perch la crescita civile e lo sviluppo economico, lavorativo, tecnologico e scientifico dellumanit sono stati considerati come aggressioni alla madre Terra

In questo contesto e rilevante notare le differenze che esistono tra lideologia che caratterizza le maggiori associazioni ambientaliste e il pensiero cristiano.

--Per un cristiano luomo fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Per una certa cultura ambientalista luomo cancro del pianeta.

--Per un cristiano la crescita demografica una benedizione del Signore, per gli ambientalisti una disgrazia, la causa di tutti i mali.

--Noi cristiani abbiamo una visione teocentrica che tende alla verticalit, dove il creato ci stato messo a disposizione del Signore per curarlo, svilupparlo e governarlo.
Mentre il movimento ambientalista ha una visione orizzontale che tende verso il basso, con la tendenza a divinizzare la fauna e la flora.

--Il Dio in cui noi cristiani crediamo buono, e ama alla follia lumanit, mentre il movimento ambientalista parla di Gaia, una Dea pagana ostile e vendicativa che si ritorce contro luomo per ogni sua azione.

Per questi motivi auspichiamo la nascita di una pi avanzata cultura ambientale che attraverso le strade della fede e della ragione giunga alla scoperta della verit.
Proprio in questi anni a cavallo del nuovo millennio, durante i quali abbiamo vissuto e viviamo lapparente paradosso della coincidenza fra il pi elevato livello di modernit industriale mai raggiunto, avvertiamo il bisogno dellaffermazione di una cultura ambientale in cui luomo sia fedele al mandato biblico come custode responsabile dell'ambiente nel quale posto a vivere.

Una cultura ambientale che guardi alluomo con pi ottimismo
Un uomo che non maledizione ma benedizione del pianeta.
Uomo che ricchezza e non impoverimento per il mondo.
Uomo la cui prole suscita speranza e non disperazione.

--Un ambiente inteso come casa e come risorsa.
Un ambiente che si arricchisce del lavoro delluomo e che moltiplica i suoi frutti grazie allo sviluppo ed allapplicazione delle nuove tecnologie.
Auspicando, una maggiore responsabilit etica delluomo verso lambiente affinch lessere umano, unica creatura dotata del libero arbitrio, soprattutto se occupa posizioni di responsabilit, di amministrazione o governo, assuma decisioni mirate al bene collettivo ed alla salvaguardia e valorizzazione della risorsa ambiente, progettandone e favorendone la pi equa fruizione e distribuzione possibile tra tutti gli esseri umani ed incoraggiando a ci i popoli di ogni continente.

--Coniugare la ricerca scientifica e le applicazioni tecnologiche in una dimensione etica dello sviluppo economico significa corrispondere allamore del Creatore.
In questo modo il benessere e lo sviluppo dellumanit risplender nella bellezza del creato.

Prega, lavora e sii lieto ha insegnato San Benedetto
Laudato sii mio Signore per fratello sole, sorella luna, sorella acqua.... ha recitato San Francesco
Luomo fine dello sviluppo e del generare di tutto luniverso, ha insegnato San Tommaso

La tecnologia che inquina pu anche disinquinare, la produzione che accumula pu distribuire equamente, a condizione che prevalga l'etica del rispetto per la vita e la dignit dell'uomo, per i diritti delle generazioni umane presenti e di quelle che verranno Ha detto il Pontefice Giovanni Paolo II

La difesa della vita - ha sottolineato il Santo Padre- e la conseguente promozione della salute, specialmente nelle popolazioni pi povere e in via di sviluppo sar ad un tempo il metro e il criterio di fondo dell'orizzonte ecologico a livello regionale e mondiale

Quanto affermato ha, oltre alla valenza religiosa che attiene ad una scelta di coscienza individuale, una valenza etica che coinvolge anche tutti coloro i quali, anche se non cristiani o non credenti, si ritrovano nei valori etici che accomunano la pi antica sapienza e saggezza dellumanit in ogni tempo ed in ogni cultura.

Questa la cultura ambientale che i sottoscritti riconoscono come coerente con lumanesimo cristiano del giusto del bello e del buono e per questo la promuoviamo.




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