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Commento 265 di Carlo Sarno del 26/01/2003


Caro Sandro , dici bene :"... La verit che non ha pi significato misurare i valori con gli strumenti della critica tradizionale (di tipo fondamentalmente qualitativo e contemplativo) ma occorre rivedere le capacit di giudicare in un senso strategico, quindi non governato da paradigmi aprioristici, escludendo ogni possibilit di regole generali per giungere ad obiettivi ambiziosi. Sono crollati gli obiettivi, o meglio sono diventati molti, simultanei e spesso contraddittori. Infatti, ad esempio, non assolutamente vero che nei posti migliori vivagente pi libera e appagata. Allora occorre una ricerca svincolata e la soluzione dellincognita architettura diviene un problema di metodo : la progettazione non pu pi avvenire prima, definita e dettagliata (non si conoscono le regole), ma solo durante, aperta a tutti gli stimoli che devono integrarsi nel tempo di realizzazione di un evento. Solo in questo modo possibile affrontare la complessit dovuta alla simultaneit degli obiettivi. Questo modo di operare si chiama, appunto, strategia : una battaglia che avviene sul campo e non certamente a tavolino...".

Oggi occorre un nuovo modo di vedere e considerare l'architettura , non pi partendo da posizioni aprioristiche e vincolate ad uno starsystem propagandistico e ghettizzante . La cultura , mai come nel mondo contemporaneo , sente l'esigenza di un pluralismo aperto e capace di accogliere la crescita e trasformazione poliedrica della societ .
Non si pu continuare a vedere l'architettura contemporanea con gli occhi del passato , si rischia di bloccarla in schematizzazioni o formulazioni stilistiche che creano soltanto vuote diatribe e hanno come unico risultanto solo di allontanare sempre pi l'architettura dalla vera vita democratica e libera .
A tal riguardo mi viene in mente l'architetto Glenn Murcutt , un progettare "strategico" - per dirla come te , Sandro - che apre il fare dell'architettura al divenire della vita , recependo in se tutti gli stimoli interni ed esterni , in una architettura organica capace di restituire la complessit della vita senza forzature o plagio .
L'architettura deve abbracciare l'esistente come sostanza e non pi inseguire futili mode per futili spazi dove vivono esseri unidimensionali.

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