Riso amaro
 
  Oggi il 31/10/2007
Controrivista
Riso amaro
di Ugo Rosa
Sebben che siamo donne
paura non abbiamo
abbiam delle belle buone lingue
abbiam delle belle buone lingue
e voialtri signoroni
che ci avete tanto orgoglio
abbassate la superbia
e aprite il portafoglio


A leggere lultimo numero di Casabella dedicato alle donne in architettura, mi viene voglia di riesumare la Kollontaj, comprarmi una copia nuova di zecca dellautobiografia di Angela Davis, stampigliarmi sulla maglietta la scritta Io sono mia e organizzare subito uno di quei bellissimi collettivi di una volta in cui si discuteva del femminile e si faceva autocoscienza. In un delirio di contrizione autodistruttiva mi sento perfino di andarmi a leggere tre pagine di seguito di Luce Irigarayinsomma cari miei, lo confesso, mi viene di diventare femministo. Subito dopo liberare la mia vera indole e iscrivermi allarcigay come lesbico.
Si comincia dalla prima riga con i distinguo, le precisazioni, le cautele e le scuse: vero che abbiamo fatto questo numeroper non lo volevamo farenoi badiamo alla qualitil sesso cinteressa relativamente tuttavia vero chema anche innegabile chedaltra parte non si pu certo dire che
Non avessi il pisello manderei una letterina a Babbo Natale per farmelo trovare sotto lalbero.
Ma, dico, possibile prendere sul serio unantibarbie istituzionalizzata che ci racconta che nel suo caso stato il mio carattere stravagante piuttosto che il fatto di esser donna a rendere pi complicato il mio inserimento in una cultura diversa (Zaha Hadid) oppure stare a sentire senza incornare il tavolino a testate che importante che ogni architetto, uomo o donna che sia, riconosca la capacit dellaltro di svolgere la professione allo stesso livello (Odile Decq)? Tutto questo per la non indifferente somma di euro dieci e cinquanta? Allo stesso costo, scusate tanto, me ne vado in un cinemino dessai a vedermi due film di Franco e Ciccio e con il sunto ci tengo una conferenza sul come e sul perch il femminismo non poteva non finire com finito.
Se sono fortunato, con la cena che mi offrono in quanto conferenziere fuori sede ci recupero anche il prezzo del biglietto.
E bello, in ogni modo, che larchitetta Pinos dichiari che quando si hanno chiari i propri obiettivi si devono affrontare le difficolt per quello che sono, senza stare l a pensare se siano dovute allessere bianco o nero, uomo o donnasi tratta solo di ostacoli da superare e niente di pi. Magari se lo si fosse detto subito a quelli che a Dachau rompevano le scatole con la bizzarra pretesa che i loro guai derivassero dallessere ebrei sarebbe stato ancora pi bello: cari, sollevate quella benedetta Kippah e mettetevi in testa una cosina meno appariscente, sappiate, infatti, che il vostro problema non consiste nel fatto che siete ebrei, solo che dovete imparare a superare gli ostacoli. Avremmo cos aggiustato la cosa come si fa tra personcine civili. Bastava anche spiegarlo ad Amina un po prima che la lapidassero, allora s che sarebbe stata tutta un'altra storia. Sai le risate dei lapidatori. E come stare a una riunione di famiglia con Jader Jacobelli che modera il nulla mentre la nonna si mangia i pasticcini e di nascosto butta il t nella pianta: gutta cavat lapidem fa Carme Pinos, io, per parte mia, ho infranto tutte le barriere risponde sussiegosa la Hadid, Non vorrei omettere lapprezzamento richiesto su Zaha Hadid sussurra suadente Flora Ruchat. Laria rarefatta, gira la testa e qualche amica si appisola: Occuparsi di architettura positivo in generale (Elsa Prochazka) unaltra gi ronfa nel 1999 sono stata intervistatain quelloccasione dissi: anche nellambiente dellarchitettura esiste una differenza tra uomini e donne (Odile Decq).
Al buffet invece, nellindecisione tra una tartina e un vol au vent, ci sinfervora: Sono fermamente convinta che, a differenza degli uomini, le donne godono di un vantaggio (che forse anche uno svantaggio): possono scegliere (Odile Decq) sono cose che scuotono; tant che, alla fine, si propende per il buccellato della zia Clementina che, almeno, ha il vantaggio (che a volte, bisogna dirlo, anche uno svantaggio) dessere fatto in casa: La donna ha molto da offrire al mondo del lavoro (Carme Pinos). Capito o no?
E un piacere, per, notare che, in tutto questo fuggi fuggi, la vecchia guardia non molla, sentiamo che ha da dire Gae Aulenti: il sapere costituito dai processi che lo determinano e larchitettura non n un piacere solitario n la ricerca di un linguaggio che escluda la soggettivit artistica, ma potenzialit critica che prepara gli strumenti che serviranno proprio a definire una specificit della disciplina. Come potete vedere abbiamo ancora, feriti ma invitti, sia la potenzialit critica sia la specificit della disciplina, e a coprirgli la ritirata ci sono i processi che la determinano senza per questo prendere sotto gamba la questione della soggettivit artistica. Credetemi, quello s che era vivere.
Insomma cari miei: il femminismo di sicuro messo male, ma se lo stato dellarte questo, le femmine darchitetto stanno anche peggio. Non c da meravigliarsi, visto che larchitettura ormai diventata un mestiere del cazzo.
  ...
  2/5/2005
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