Un po' di Gehry nasce ad Alba

Storia e Critica

Un po' di Gehry nasce ad Alba


di Sandro Lazier
18/8/2001

Traggo le riflessioni seguenti dal libro
"Constant. New Babylon, una citt nomade" di Francesco Careri per l'Universale di Architettura, Testo e Immagine Torino.
Scrive Francesco Careri:
"La storia di New Babylon comincia nel nuovo clima politico del 1956, l'anno del ventesimo congresso del PCUS e delle rivelazioni di Chruscev, l'anno delle insurrezioni in Algeria e degli scioperi in Spagna, Polonia, Ungheria. E' una storia che comincia in Italia e pi precisamente ad Alba. E' in questa piccola citt piemontese, infatti, che arte, politica e nomadismo trovano un primo terreno di incontro. Alba era da sempre un antico crocevia delle carovane dei nomadi provenienti dalla Francia ed era diventata in quell'anno anche il crocevia di diversi movimenti artistici legati da un rinnovato impegno politico.
Nei locali sotterranei di un convento seicentesco, uno strano personaggio chiamato Pinot Gallizio aveva allestito il proprio atelier per sperimentare nuove forme di pittura.[] Gallizio aveva proposto al pittore danese Asger Jorn di utilizzare il suo studio come Laboratorio sperimentale del MIBI, un movimento che attir ad Alba un gran numero di artisti da cui si form pi tardi l'Internazionale Situazionista.
Il 2 settembre si apre nelle sale del municipio di Alba il Primo congresso Internazionale degli Artisti Liberi. Il calendario prevede fra gli altri interventi di Constant, un artista che aveva condiviso con Jorn l'esperienza del gruppo CoBra, e di Gil J. Wolman, il delegato dell'Internazionale Lettrista, una formazione parigina fondata da Guy Debord e che recentemente aveva aderito al MIBI. Molti interventi vertono sulle relazioni tra arte, architettura e societ, ma il discorso di Wolman pone all'attenzione dei presenti una proposta concreta: per i lettristi fondamentale trovare un terreno d'azione comune per tutte le esperienze artistiche presenti al convegno. Questo terreno deve essere l'urbanisme unitarie, un'urbanistica "rivolta alla vita e contrapposta al funzionalismo razionalista", un'attivit creativa che porti a "scoprire una nuova giungla caotica attraverso sperimentazioni prive di utilit e di senso". Concludendo il suo discorso, Wolman afferma: "si porr la strada tortuosa, la strada incassata, il vicolo cieco al posto del cemento teso.[]"
" Dopo la sua prima apparizione a New Babylon, il nomadismo ha percorso in lungo e in largo le architetture radicali degli anni Sessanta, dalle tende geodetiche di Fuller al nomadismo hippy di Superstudio. Ma i germi di Constant hanno attecchito soprattutto nell'ambiente dell'Architectural Association di Londra. Peter Cook e Michael Webb hanno pi volte affermato che senza New Babylon non sarebbe stato possibile immaginare la Walking City di Archigram. Nel lontano 1962, quando ancora erano studenti, raccontano di aver preso avidamente appunti durante una conferenza di Constant che li aveva letteralmente storditi, e probabilmente a qualcuna di queste conferenze devono essere andati anche Richard Rogers, Renzo Piano e l'olandese Rem Koolhaas, compatriota di Constant, che nell'agosto del 1966 lo aveva intervistato sugli aspetti nomadi di New babylon."

Constant Nieuwenhuys, nato nel 1920, personaggio attualissimo.
Sentite cosa diceva nel 1948:
"Un'arte popolare non pu corrispondere alle concezioni del popolo, perch il popolo, anche se partecipasse attivamente alla concezione artistica, non concepirebbe che formalismi storicamente imposti. Ci che caratterizza l'arte popolare l'espressione vitale, diretta, collettiva.[] Una nuova libert sta per nascere, che permetter agli uomini il loro desiderio di creare. In questo processo l'artista professionista perder la sua posizione privilegiata: ci spiega la resistenza di alcuni artisti attuali. " (Constant, 1948)
Alla luce di questa frase, detta da un militante comunista, l'attualissima polemica Fuksas-Gregotti (vedi F. Pagnoncelli su arch'it) assume i toni di una farsa perch i ruoli, destra e sinistra, paiono del tutto invertiti.
Ma ce n' pure per quella sinistra che ha ridotto l'ideale della tutela al recupero storico del pane e salame minacciati dalla tecnologia:
"La paura della tecnologia reazionaria. La liberazione delle masse resa possibile solo dallo sviluppo tecnico. Senza l'automazione della produzione, il potenziale creativo delle masse resta solo un'illusione. Per New Babylon la tecnologia una conditio sine qua non. D'altra parte, io penso che la natura non potr pi offrire un ambiente soddisfacente per il risveglio culturale del mondo a venire." (Constant, 1971)
Ma oltre la pregnanza sociale e politica che ha caratterizzato tutto l'impegno di Constant, rimangono del suo lavoro vere e proprie intuizioni spaziali, quindi architettoniche:
"E' un fatto ovvio che nella societ utilitaristica, la costruzione dello spazio si basi su un principio di orientamento. Se non fosse cos lo spazio non potrebbe funzionare come luogo di lavoro. Quando l'uso del tempo si giudica dal punto di vista dell'utilit, importante non perdere tempo e minimizzare quindi gli spostamenti tra la casa e il luogo di lavoro." (Constant, "Lo spazio statico" 1973)
"[] Un'organizzazione statica dello spazio incompatibile con i continui cambiamenti di comportamento che si possono produrre in una societ senza lavoro. Le attivit ludiche condurranno inevitabilmente a una dinamizzazione dello spazio.[] Siccome non necessita di spostamenti rapidi, pu intensificare e complicare l'uso dello spazio, che per lui principalmente un terreno di gioco, di avventura e di esplorazione." (Constant, "Lo spazio dinamico" 1973)

Non difficile verificare con quanta attinenza gioco, avventura, esplorazione spaziale stiano nelle architetture di Constant come in quelle di Gehry. E' senza dubbio pi difficile scoprire le tensioni nascoste che ne hanno prodotto la genesi.
Constant, infatti, giunge alla concezione "ludica" dell'architettura da una posizione ideologica chiara ed estrema. La filantropia e generosit caratteristiche della sua personalit, negli anni in cui avviene la sua crescita culturale, sono ideologicamente assorbite dal progetto totalizzante di un comunismo planetario che non pu concedere all'individuo il privilegio di un impulso autonomo. Ma questo forte limite dottrinale, motore concettuale delle avanguardie sue contemporanee, lo costringe a cercare oltre i limiti della funzione pratica, oltre la barriera dimensionale che ha nel "luogo", definito fisicamente mediante coordinate e orientamento, il pilastro fondamentale dell'architettura stanziale. Il luogo, un punto fermo che condiziona la vita degli individui e la loro libert, un punto che sommato agli altri genera aree omogenee che determinano confini, frontiere fisiche, sociali, culturali. Confini che generano discriminazioni, guerre, razze e religioni antagoniste.
L'intuizione di Constant di una semplicit sublime: un'architettura senza luogo, nomade, che proponga una casa comune per l'intera umanit. La realizzazione pratica del suo progetto prevede l'assenza di un punto fisico stabile perch, storicamente, la comunicazione tra le persone era sempre avvenuta spostandosi da un posto all'altro. Quindi per conoscere e comunicare si doveva disporre di una condizione nomade o altrimenti privilegiata che permettesse la libera circolazione delle persone. Il nomadismo fisico e le sue applicazioni divennero il suo credo. Una utopia credibile, che affascin e affascina l'intelligenza, ma che la storia recente ha negato nella consapevolezza che la complessit del mondo trascura disinvoltamente i modelli e le riduzioni formali dentro alle quali l'uomo vorrebbe costringerla. Ma le tensioni rimangono e, quando gli eventi maturano, possibile raccoglierne i frutti. Oggi, New Babylon si realizzata nella rete informatica: "New Babylon non finisce in nessun luogo (essendo la terra rotonda); non conosce frontiere (non essendoci economie nazionali) o collettivit (essendo l'umanit fluttuante). Ogni luogo accessibile a ciascuno e a tutti. L'intera terra diventa una casa per i suoi abitanti. La vita un viaggio infinito attraverso un mondo che sta cambiando cos rapidamente che sembra sempre un altro." (Constant, 1974)

La concezione diversa di luogo, che governa idealmente la rivoluzione informatica che stiamo vivendo, non necessita di un armamentario ideologico che persegua un fine possibile perch l'informatica una realt oggettiva, come il vento, la pioggia e le stagioni. La rete informatica un mondo virtuale senza confini che si sovrappone a quello reale e lo domina perch possiede l'unico strumento di cui necessita la nostra coscienza: la comunicazione. Il mondo reale, liberato della sua funzione informativa di scambio, pu pertanto concedersi al gioco virtuoso di raccontare con i propri segni la ricchezza e bellezza dell'esperienza umana, unico degno riscatto di una condizione tragicamente breve.
Un riscatto che accomuna Gehry a Constant, passando per Alba.

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