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Storia e Critica
Debord e la Psicogeografia
di
Sandro Lazier
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6/1/2003 |
Guy Debord si unì ai lettristi del rumeno trasferito a Parigi Isidore Isou
dopo che quest'ultimo, in seguito a vari scandali che avrebbero dovuto dargli
notorietà, fece interrompere dai suoi fedeli uno spettacolo di Tristan
Tzara urlando dal palco: "basta con robaccia del genere! Vogliamo il
nuovo: Isidore Isou". L'incontro avvenne al Fesitival del cinema di Cannes
dove Isou, nello stile dei lettristi che predicavano la dissoluzione dell'industria
dello spettacolo, stava esibendo un cortometraggio che illustrava materialmente
la fine del cinema mediante la proiezione della distruzione della pellicola stessa.
In seguito ai primi disaccordi nacque l'Internazionale Lettrista, capeggiata da
Debord e composta da pochi seguaci. Tra le varie teorie proposte le più
interessanti ed attuali risultano essere quella legata al tempo libero e quelle
relative alle teorie architettoniche comportamentali. Secondo Debord, in competizione
con il potere del capitale che vuole spremere beneficio oltre che dagli strumenti
della produzione anche da quelli dello svago e del tempo libero: "Ovunque
si è limitati dalla degradazione degli stadi e dei programmi televisivi
[…] la costruzione di situazioni sarà la continua realizzazione di
un grande gioco, un gioco che i giocatori hanno deciso di giocare". L'attualità
pare evidente.
L'Internazionale Lettrista sperimenta teorie architettoniche e comportamentali
in base alle quali l'architettura influenza il comportamento di chi la abita ed
essendo essa stessa l'espressione della classe dominante esercita una coercizione
fisica, psichica, dei cittadini-sudditi. I diversi quartieri di questa città
potrebbero corrispondere all'intera gamma di umori che ognuno di noi incontra
per caso nella vita di ogni giorno". Questo concetto di urbanismo apriva
inesorabilmente le porte alla Psicogeografia. Secondo i Lettristi, per un intervento
diretto che conduca a decostruire gli ambienti surcodificati e a costruirne di
nuovi - i cui aspetti sono breve durata, mutazione permanente e mobilità
- sono d'obbligo studi preliminari "delle leggi e degli effetti precisi di
un ambiente geografico ordinato coscientemente o meno, che agiscono direttamente
sul comportamento affettivo degli individui" (Guy Debord,Introduzione ad
una critica della Geografia Urbana"), degli studi che prendono il nome di
Psicogeografia. La Psicogeografia è un gioco e allo stesso tempo un metodo
efficace per determinare le forme più adatte di decostruzione di una particolare
zona metropolitana, le forme più adatte a far saltare il reseaux traiettoriale,
"il moto-controllo delle forme di vita metropolitane" e a sabotare il
Codice del Surluogo. Attraverso il gioco psicogeografico si prefigura un nuovo
modo di vivere la città, ci si procura gli elementi per una critica radicale
all'urbanistica funzionalista e razionalista delle società spettacolari.
La tecnica dell'esplorazione psicogeografica è la Deriva, un passaggio
improvviso attraverso ambienti diversi. Con la Deriva Lettrista apparve per la
prima volta l'esigenza di azzerare lo spazio tramite un "bouleversement"
psichico della città che permettesse la realizzazione della "creatività
pura", la terra doveva far corposenzorgani con il nomade, non si trattava
più di un automatismo psichico ma di un divertente gioco per indizi, di
corrispondenze tra psiche e territorio, di infrazioni e nuove connessioni. La
Deriva Lettrista consisteva dunque in una semplice passeggiata che favorisse l'ispirazione
per la costruzione di una nuova città che avrebbe coniugato il progetto
di "Sconvolgimento dell'Architettura" con "l'Ipergrafologia"
, la corrispondenza psico-geografica, dove le forme delle costruzioni sarebbero
diventate segni, o elementi dell'insieme dei caratteri fonetici, lessicali, ideografici.
Immaginate il centro storico della Parigi degli anni '40 invasa da gruppi di ragazzetti
senza alcuna voglia di lavorare, vestiti con strane magliette piene di scritte,
che fermavano i passanti regalandogli sassi spacciati come comete e meteore con
le quali realizzare le nuove costruzioni da sottrarre alla progettazione degli
architetti, che riempivano i muri di poliscrittura e che, armati di tutto ciò
che il caso gli forniva, inventavano ogni giorno modi nuovi di sabotare lo spazio
surcodificato della città .Un gioco di deriva lettrista fu ad esempio il
Possibile Appuntamento: date appuntamento ad un amico di un amico che non conoscete
in un'ora e in un punto preciso della città. Nessuna persona lo aspetterà,
purtuttavia questo "possibile appuntamento" che lo ha condotto in un
luogo che può sia conoscere sia ignorare, lo indurrà ad osservarne
i paraggi, a chiedere informazioni ai passanti o a muoversi in direzioni inconsulte,
realizzando una deriva inconsapevole. Potreste dare un'altro possibile appuntamento
nello stesso luogo e alla stessa ora a qualcun'altro che il primo non conosce...
Altri giochi consistevano nell'introdursi nottetempo nei piani delle case in demolizione,
percorrere senza tregua e senza meta una città in autostop durante uno
sciopero dei trasporti urbani, errare nei sotterranei delle catacombe chiuse al
pubblico, ecc.
Questi giochi furono la base di una serie di ricerche che portarono l'Internazionale
Lettrista nel '55 alle proposte apparse in Potlatch su un "Progetto di migliorie
razionali della città di Parigi". In questo progetto si propose di
aprire i tetti della città al passeggio mediante la creazione di passerelle,
di munire di interruttore tutti i lampioni delle strade, di distruggere totalmente
le chiese riutilizzandone lo spazio, di amplificare le sonorità delle stazioni
con la diffusione di registrazioni provenienti da altre stazioni e da porti, di
sopprimere i cimiteri (distruggendo, senza lasciare alcun genere di tracce, i
cadaveri), di abolire i musei e sistemare le opere d'arte nei bar, di aprire le
prigioni per potervi fare soggiorni turistici chiaramente senza discriminazione
tra visitatori e condannati, di spostare le statue cambiandone i titoli sia in
senso politico che disorientante e di cambiare i nomi delle strade (specialmente
quelli dei consiglieri municipali, il vocabolo "santo", i partecipanti
alla Resistenza, ecc.) per porre fine al rimbecillimento della gente. L'ultima
ma non meno importante teoria fu quella del Detournement elaborata da Debord e
Gil J.Wolman nel saggio"Metodi di Detournement": "Nella fase di
guerra civile in cui ci troviamo, l'arte e la creazione in generale dovrebbero
servire esclusivamente motivi partigiani, e ciò è necessario per
finirla con qualsiasi nozione di proprietà privata in queste aree. Detournement
è la libera appropriazione delle creazioni altrui. Detournement è
decontestualizzazione. Va da sé che uno non è limitato al correggere
lavori esistenti o integrare diversi frammenti di lavori scaduti in una nuova
opera: si può altresì alterare il significato di questi frammenti
in qualunque modo, lasciando gli imbecilli alla loro profuso mantenimento delle
"virgolette"". Tra i vari metodi di detournement , il Detournamento
Murale assumerà un ruolo centrale nei futuri situazionisti. Nel 1966 infatti
un gruppo di studenti simpatizzanti dell'Internazionale Situazionista, approfittando
dell'apatia dei 16.000 studenti dell'Università di Strasburgo, era riuscito
con abili manovre a impadronirsi dell'Unione degli Studenti di Sinistra. Usando
il potere economico di quest'ultima, fondarono un club per la riabilitazione di
Marx e Ravachol e tappezzarono i muri della città con una serie di fumetti
surrealisti, "il ritorno della colonna Durutti" (diffusa poi in tutta
la stampa underground internazionale), rappresentando in questo modo un superamento
della vecchia e retorica propaganda militante, verso una nuova forma di comunicazione
politica che coniugava lo slogan con la ridefinizione creativa dello spazio urbano.
(Tratto
da bahaus immaginista)
Poi venne il 1968, l'ideologia e gli apparati s'impadronirono della fantasia e
Debord sciolse in malo modo l'Internazionale Situazionista.
Che dire ai contestatori della modernità che ignorano le avanguardie e
pensano che tutto il moderno sia stato razionale, freddo e sordo alle necessità
psicologiche degli individui? |
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