I giorni 6 e 7 febbraio si è aperta a Rotterdam
la prima Biennale di Archiettura. Alla presentazione per la stampa,
italiani, a parte antiThesi, neanche l'ombra. E dire che il tema è
di estremo interesse. Concerne il tempo che sempre più ci è
necessario per portarci da un luogo all'altro della città.
Un tempo, una pausa che, come i corridoi dei classici schemi abitativi,
è sospensione tra le diverse funzioni che si intendono conseguire.
Luogo ideale per quella "deriva" oggi tanto attuale. Come
rendere meno inutile lo spostamento è fondamentalmente il tema
della biennale.
Abbiamo chiesto a tre studenti di architettura di presenziare alla
conferenza stampa inaugurale.
Il risultato è questo diario.
Diario di tre studenti
Travaglio Christian, Diego Cane e Piantadosi Paolo

Nai (Netherland Architectuurinstituut), sala per il
pranzo successivo alla conferenza: abbiamo suscitato l'interesse di
molti che sono venuti verso il nostro tavolo domandandoci da quale
paese venissimo e per quale media lavorassimo. Questo interesse dimostrato
nei nostri confronti e successivamente è stato utile per comprendere
meglio il tema della prima biennale di Rotterdam, che è la
mobilità, e come questa abbia relazioni con la città
e il paesaggio.
Da parte nostra è balzato all'occhio l'esiguo numero di rappresentanti
extra-olandesi che hanno partecipato. Il Mobility
tour dava la possibilità di apprezzare differenti scenari collegati
ai mezzi di trasporto pubblico presenti in questa città.
.
Il tour è iniziato con un viaggio in metropolitana che ci ha
portati dal centro fino al porto e successivamente alla "città-satellite"di
Hoogvliet:
le stazioni attraversate, come elementi puntuali, hanno un legame
progettuale con il luogo che "rappresentano".

Di qui, muovendoci con un pullman, abbiamo fatto alcune tappe nei
punti di interconnessione tra le grandi direttrici autostradali, enormi
impianti industriali e le zone residenziali, queste ultime prive di
luoghi aggregativi per gli abitanti; infatti questo differente ambiente
socio-culturale delle città-satellite non prevede la presenza
di un luogo in cui si possa svolgere vita sociale. Questa assenza
è stata colmata da un Mc. Donald, che funge da luogo d'incontro
per gli abitanti, la cui posizione è stata sicuramente valutata
strategicamente dagli specialisti della multinazionale. Solo successivamente,
in seguito ad una riflessione, si è capito quanto fosse importante
quel luogo sia per la funzione che per la posizione che occupa.
In questo ambito si sviluppa l'idea di un gruppo (WiMBY!)
concernente un luogo che racchiuda le funzioni sociali (lavoro, studio,
svago) costruendo uno scenario gradevole rispetto alla mobilità.
School
parasites è invece un'altra proposta dello stesso gruppo
che propone alcune costruzioni da affiancare a edifici pubblici (scuole,
municipi…), nelle quali si possano svolgere le più varie
attività (ristorazione, ricreazione, riunione).
La terza proposta si localizza in un'area specifica e prevede la costruzione
di un parco ricreativo all'interno di un lotto compreso in uno svincolo
autostradale dove svolgerà, oltre il suo ruolo principale,
quello di diventare scenario e identità cittadina.
Per ritornare nel centro abbiamo utilizzato il water-taxi, un mezzo
forse non molto usato dagli abitanti ma per lo più dai turisti,
che comunque fornisce suggestioni soprattutto dovute allo vista della
città (i ponti).
La facoltà di architettura di Rotterdam è protagonista
di molti eventi che si susseguiranno da qui fino all'inizio della
biennale ed oltre. Info: www.1ab-rotterdam.nl
Ciò che ha suscitato il nostro maggiore interesse è
stato è stato il come in questo paese, particolarmente aperto
dal punto di vista culturale, si stia prendendo in considerazione
molto seriamente, tanto da intitolargli la prima biennale, la progettazione
e quindi lo studio approfondito del tempo trascorso mentre ci si muove
(perché occupa materialmente buona parte della giornata di
tutti noi), e di conseguenza il variare continuo dello scenario che
si presenta davanti ai nostri occhi. Questo dà per acquisito
il concetto di studio sul singolo elemento (persona o architettura
per la persona) e quello sul sistema degli elementi (società
o città) e intende progettare il movimento all'interno di questo
scenario. Di conseguenza l'argomento non può che essere particolarmene
attuale.

Il contesto di questo evento è stato una città metropolitana
articolata in un centro cittadino che, dalla seconda guerra mondiale,
ha preso importanza e autonomia rispetto al porto, e le città
satellite distribuite secondo le numerose industrie presenti. Tutto
quanto è collegato da una rete metropolitana che si è
sviluppata in modo da connettere capillarmente i quartieri e permettere
la mobilità all'interno di questo sistema in maniera rapida.
Allontanandosi dal centro cittadino, la scala urbana si avvicina sempre
più a quella dell'individuo, quindi le costruzioni diventano
sempre meno incombenti e si sviluppano secondo "piccole"
abitazioni unifamiliari. (Vedi il programma in italiano)

Galleria di immagini e programma:
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Hoogvliet
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proeffabriek
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School parasites
- Mobility
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