Peter Eisenman <br><i>Ten Canonical Buildings 1950-2000</i>

Storia e Critica

Peter Eisenman
Ten Canonical Buildings 1950-2000


di Emanuela Giudice
12/10/2008

Risultato di alcune lectures tenute, nellarco di quattro anni, presso lUniversit di Princeton, Ten Canonical Buildings 1950-2000 (1) segna il ritorno di Peter Eisenman sulla scena della teoria applicata al progetto di architettura. Dieci le architetture scelte: da la Casa Il Girasole di Luigi Moretti alla Farnsworth House di Mies van der Rohe, dal Palazzo dei Congressi di Strasburgo di Le Corbusier alle Adler&De; Vore Houses di Louis Kahn. E ancora la Vanna Venturi House progettata da Robert Venturi per la propria madre fino al Peter B. Lewis Building di Frank O. Gehry passando attraverso il Leicester Building di James Stirling, unincursione italiana nel Cimitero di San Cataldo di Aldo Rossi, la Biblioteca Jussieu di Rem Koolhaas e il Museo Ebraico di Daniel Libeskind. Un lavoro questo, costruito sulle letture compositive dei diversi edifici, letture diagrammatiche presentate fin da subito da Stan Allen, preside della Facolt di Architettura a Princeton e con un rapido vadevecum dello stesso Eisenman in apertura di volume.

Dieci architetture che si risolvono nella materia e non nel cartone, architetture di crisi, interferenze propositive del fare progettuale che costringono il lettore ad interrogarsi su un concetto, quello di canonicit. Riprendendo Harold Bloom e il suo The Western Canon(2), Peter Eisenman si sofferma su una definizione bistrattata dal pensare comune. La storia non procede secondo una sterile continuit ma attraverso momenti di discontinuit e contraddizioni visibili. Ritrovabili ad esempio nelle complesse e contraddittorie architetture come la Vanna Venturi House o la pi recente Biblioteca Jussieu progettata da Koolhaas.
Il filo rosso con il sistema di lettura di Colin Rowe evidente. Lo era gi stato nel lavoro su Terragni e ancor prima nella tesi di dottorato sulla base formale dellarchitettura moderna - The Formal Basis of Modern Architecture (3) - cos come nei saggi raccolti sotto lauspicio della fine del Classico. Si ritrova anche qui quellatteggiamento analitico, di lettura diremo noi compositiva applicata allarchitettura. Letture che procedono per diagrammi. Un diagramma che, nel caso dei Ten Canonical Buildings, viene fuori dallanalisi critica di un manufatto. Trovandone la chiarezza e lordine formale, disvelando lequazione che sta dietro ogni architettura, quasi che possa risolversi anche come matrice per linvenzione. Il diagramma, di per s, si pone come strumento ri-organizzativo. La sua azione, per dirla con Eisenman, il contropiede.
Cos, le dieci architetture presenti in questo recente volume edito da Rizzoli rimandano ad un lavoro ormai interiorizzato dallautore, fin dalle pagine della rivista Oppositions(4). Ledificio di Stirling, ad esempio, era gi stato oggetto delle prime letture critiche da parte di Eisenman.
I tempi, tuttavia, son cambiati. Negli anni Ottanta, lInstitute of Architecture and Urban Design (IAUS) raccoglieva i dibattiti attorno al progetto di architettura, auspicando un ritorno della teoria lontana dalle ideologie che avevano concluso, portandolo alla disfatta, il Movimento Moderno. Eisenman proponeva la sua cardboard architecture mettendo in discussione gli elementi costruttivi dellarchitettura e imponendo strategie compositive che passavano attraverso variazioni per contrasto o minimalismi ricercati. Lo faceva attraverso le parole e le cose.
Ten Canonical Building rispecchia una condizione attuale. Lo studio sulle cardboard architecture ha soltanto lasciato il posto ad un nuovo spettatore Eisenman stesso lettore a met strada tra lazione e la privazione del fare.


  1. P. EISENMAN, Ten Canonical Buildings 1950-2000, Rizzoli, New York 2008.
  2. H. BLOOM, The Western Canon, MacMillan, London 1995.
  3. P. EISENMAN, The Formal Basis of Modern Architecture, Lars Muller, Baden 2006. Ristampa della tesi di dottorato discussa da Peter Eisenman a Cambridge nel 1963, questo testo affronta fin dalle prime righe le motivazioni di un lavoro che si incentra sullutilizzo della logica e della ragione nella rilettura compositiva di architetture prese a prestito da alcuni maestri del Movimento Moderno: Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Alvar Aalto, Giuseppe Terragni.
  4. M. HAYS (a cura di), Oppositions Reader: Selected Essays 1973-1984, Princeton Architectural Press, New York 1998.
    Questa raccolta degli scritti pi significativi apparsi su Oppositions si inserisce allinterno di una pi completa risistemazione dei materiali pubblicati da alcune riviste americane come la stessa dello Iaus e la rivista di Yale Perspecta.

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