Tutti i commenti all'articolo Giancarlo De Carlo morto

23
commenti all'articolo: Giancarlo De Carlo morto di la Redazione
Attenzione! I commenti sono in ordine discendente, dall'ultimo al primo.

Commento 977 di >>Giannino Cusano
8/10/2005


Mark Twain diceva che gli esseri umani sono attaccati al passato perch sono di memoria labile. Se penso alla (pseudo)storicismo, all'adorazione dei centri storici (che a volte, troppe, sanno di Controriforma e di Sant'Uffizio) non posso che dargli ragione.
Ma che dire, oltre i gi menzionati Luigi Pellegrin e Leonardo Ricci, di Maurizio Sacripanti, Marcello D'Olivo, Leonardo Savioli, Adalberto Libera, Vittoriano Vigan, Carlo Scarpa, Mario Fiorentino, Mario Ridolfi, Giovanni Michelucci, Claudio Dall'Olio, Luigi Piccinato, tanto per fare alcuni nomi possibili, senza passare per la triade Pagano-Persico-Terragni ? Lo so: accomuno molti nomi in un elenco che sarebbe interminabile: che iIn ciascuno c' almento un insegnamento cui attingere, per grandi o modeste che siano le opere concrete.
Ora alla lunga lista si aggiunge Giancarlo De Carlo: il suo lavoro mi pare contrassegnato da un impegno antidottrinario,umano, pragmatico, attento come pochi ai contenuti umani e sociali delle opere, quasi che ogni volta ricominciasse daccapo (ma a ben guardare non cos: che i principi che ne guidavano il lavoro erano quanto mai antidottrinari ed antidimostrativi).
Ce n' di che alimentare intere generazioni: e ancora si ciancia di identit dell'architettura italiana. C' ben di pi: c' un'eredit 'letteraria' (poesia e prosa poxo importa) vasta e articolata, convergente in una incessante ricerca di costume e civilt del vivere assieme , con cui alimentare generazioni di architetti: che pu e va ripresa e rilanciata verso orizzonti pi pregnanti. E De Carlo ne inscindibilmente parte. Ma le eredit non si 'hanno': o si conquistano con tenacia, fatica, impegno o decadono anch'esse e per prime a lugubri memorie.
Penso che molti umani si attaccano al passato quando sono stanchi di renderlo perennemente vivo e presente. Hanno la memoria corta perch pi comodo consumare e scialacquare allegramente che dare al passato un futuro, che riprendere il filo attuale di un impegno etico, invece di facili scorciatoie formalistiche. Comprendere i contenuti piuttosto che perdersi in meschine diatribe stilistiche: e la riprova che a giudicarlo con questo secondo metro, De Carlo proprio non regge. N fa moda o tendenza.
La nuova accademia da debellare , pi che mai oggi, quella che stilizza senza sforzarsi di comprendere. Dobbiamo ben pi di un grazie, di un omaggio o un tributo a Giancarlo De Carlo, perch da questa accademia fu sistematicamente immune: bisogna inalare almeno parte dell' l'impegno costante e quotidiano che ne qualific sistematicamente il lavoro. Impegno organico, sui contenut:i prima di tutto.
Non credo che passer molta acqua ancora sotto i ponti, perch questo accada: siamo solo, in Italia, in una difficile e confusa fase di transizione. L'effimero, per sua natura, prima o poi svanir.
G.C.


Tutti i commenti di Giannino Cusano
Scrivi a Giannino Cusano


Commento 944 di >>alighiero ramelli
10/8/2005


Scusate! ho scritto una scemenza, Burdett dirige il Cities Programme della London School of Economics,
ho confuso IUS con LSE, problemi di sigle...
Scusate anche ancora se non c'entra niente con De Carlo.


Tutti i commenti di alighiero ramelli
Scrivi a alighiero ramelli


Commento 943 di >>alighiero ramelli
10/8/2005


Scusate ma Antithesi chiusa per ferie? Mica ce l'avevate detto!
Yuhuhu, c' nessuno?
Ma avete visto cos' successo alla Biennale di Architettura? Boeri e Casamonti - che tentavano l'inciucio in coppia - trombati alla grande per far posto a Richard Burdett, quello almeno s che ha le palle... Dirige l'Institute for Urban Studies, perfettamente bilingue italiano e inglese, consulente del governo di sua Maest Britannica e della City of London, lo stato del Comune di Roma, mica farfuglia il toscanenglish come Casamonti.
E poi non lo capiva Boeri che la doppietta di Sudjic Domus/Biennale non poteva riuscire anche a lui?
Va bene l'inciucio come professione ma il troppo troppo.
Per che autoritario 'sto Presidente Croff, prima si sceglie lui il tema della mostra, poi chiama il Direttore. Mah...
Saluti roventi, scusate se non c'entra niente con il povero De Carlo.


Tutti i commenti di alighiero ramelli
Scrivi a alighiero ramelli


Commento 941 di >>Alighiero Ramelli
23/7/2005


Hei, ma che dibattito da vecchi babucchi!
Il vero problema non mica che, morto il Re, qualcun altro gli faccia troppi elogi funebri!
Il problema che a Boeri non importa niente di pubblicare l'architettura italiana.
Che ce ne facciamo di un progetto come quello di Casamonti, che solo un bel rendering, magari rifatto apposta per Domus?
Fateci vedere gli edifici veri degli architetti italiani, non gli esercizi al computer!
Saluti


Tutti i commenti di Alighiero Ramelli
Scrivi a Alighiero Ramelli


Commento 940 di >>Attilio Vannucci
18/7/2005


Cara Antithesi,
ma chi glielo fa fare a Mauro di occuparsi della difesa d'ufficio di Boeri? Non siamo certo in un processo per genocidio, l'idolo di Mauro si terr i suoi galloni da generale conquistati sul campo grazie ad un'estrema abilit nell'inciucio: mica vogliamo crocifiggerlo per questo.
Il problema per rimane sempre lo stesso, irrisolto da questa appassionata "baruffa chiozzotta", cui forse sar bene dare un taglio.
E' giusto usare una rivista soprattutto per far carriera ?
I fascisti hanno gi risposto ME NE FREGO.
I democratici di centro pi o meno lo stessa cosa.
Vabb, non muore mica nessuno.
Si conferma solo che molti architetti italiani hanno parecchia fifa di chiunque ha un po' di potere. Perci gli "leccano il culo" (consentitemi di parafrasare una garbata espressione di Fadda) ogni qual volta lo considerano utile, magari, chiss, in futuro.
Cari saluti


Tutti i commenti di Attilio Vannucci
Scrivi a Attilio Vannucci


Commento 939 di >>Marco Mauro
18/7/2005


Cari lettori, che dire, qui la faccenda si fa complessa per i dietrologhi antiboeriberlusconiani.
A quanto pare i conflitti d'interessi in Domus si sono fatti planetari.
Il numero di giugno di Domus aveva in copertina il Ryugyong Hotel a Pyongyang. E credo se ne siano accorti anche Vallenzasca e Vannucci. Anzi. Dato che non leggono Domus, ricordo loro che quella copertina tratta di un'iniziativa della rivista -in collaborazione con il Politecnico di Milano- che ha l'intento di promuovere una consultazione per il completamento e la ridefinizione funzionale di quell'edificio.
Ora per caso, leggendo tre quotidiani al giorno (so benissimo che a detta di Lec, per coprire una finestra sul mondo basta un foglio di giornale, ma lo cito perch sia chiaro che non mi vanto delle mie quotidiane letture diseducative), ho trovato ad esempio sul Corriere della Sera del 14 luglio e in quello del 16, ben tre articoli su Pyongyang: "Il 'Manifesto' miope sulla vita in Nord Corea", "Quadri e palazzi, il 'Kim style' seduce l'Occidente" e "Tra i bambini impauriti del parco di Pyongyang". Articoli che in sintesi - non entro nello specifico per non tediare gli annoiati - riferendosi chiaramente all'iniziativa di Domus, riportano i riflettori sul Nord Corea e puntualmente a Pyongyang (fu scontato parlarne ai tempi degli incidenti ferroviari o delle finte strette di mano fra Nord e Sud - per limitarci ovviamente a episodi recenti del nuovo millennio). Caro Vannucci, spero di non interromperla mentre conteggia su Domus le pagine "Koolhaas/altri architetti", ma lei capir quanto questa strana coincidenza necessiti delle sue indagini. La invito -e nell'interessantissima ricerca pu farsi aiutare da Vallenzasca dato che con una certa lucidit analizzate le cose con una visione non distorta delle cose, vi invito quindi- a cercare i legami fra gli autori degli articoli sopra citati e il direttore di Domus. Le risparmio un po' di tempo: gli autori sono Marco del Corona e Giuliano Gallo. S perch, ci direte fra qualche ora che sicuramente il Direttore di Domus ha comprato i giornalisti per pubblicizzarsi sul Corriere. Tanto su Repubblica gi compare ogni mese la pubblicit della sua rivista: ora c'era bisogno anche del Corriere. Anzi, forse Vannucci potrebbe scoprire che Marco del Corona un collaboratore fascista di Multiplicity e Giuliano Gallo il suggeritore di Koolhaas. O che i due giornalisti siano in cerca di uno spazio anche su Domus e con quegli articoli abbiano cercato di accattivarsi il direttore.
Illuminatemi.
Io nel frattempo mi limito a constatare -per l'ennesima volta, ennesima conferma - la risonanza delle iniziative di questa Domus. Il tentativo di avviare discussioni importanti (altro che rivista da non leggere). Alla faccia di tutte quelle copertine delle passate edizioni da incorniciare ma troppo spesso prive di contenuti.
Se poi invece di discutere delle idee di Koolhaas, o dell'iniziativa Pyongyang, volete contare le pagine dedicate a x o a y, vi invito a leggere "Il Giornale dell'Architettura" (non sfogliarlo) di qualche mese fa: troverete un'analisi completa con tanto di tabelle, con tutto l'elenco in ordine alfabetico degli architetti (italiani) pubblicati sulle maggiori riviste nazionali del settore (Domus, Casabella, Lotus, Interni, etc.) e con il numero di pagine che venivano a loro dedicati volta per volta nei diversi anni - ma forse gi in questo sito se ne parl ai tempi.
Quando rientro dalle vacanze su eventuale richiesta pubblicher l'elenco cos anche i conteggiatori perditempo potranno mettersi l'anima in pace e risparmiarsi faticosissime sfogliate multiple - anche se un po' di sventagliate non gli guasterebbero con questi caldi. Potranno ancora una volta prendersela con Fuksas perch tutti ne parlano o prendersela con Casabella perch pubblica troppi gregari, amici solo perch anche loro nemici dello stesso nemico - confondiamo il banale senn non c' gusto -o perch Zucchi troppo pubblicizzato da Domus, o perch dopo quella tal pubblicazione su quella tal rivista, tutte le altre riviste l'hanno seguita, o perch tizio pubblicato meno di caio nelle riviste dirette dal nemico sempronio. Tutte polemiche, tanto gridate da tutti i partiti che non governano, quanto taciute dagli stessi al momento del loro turno governativo. Poi quelli non contenti inizieranno le indagini incrociate Olmo-Allemandi-Politecnico di Torino. Alla ricerca di conflitti d'interessi o di doppi fini riguardo la pubblicazione di quelle statistiche, o di quelle relative all'et media dei docenti delle facolt di Architettura. Possibile Vallenzasca-Vannucci che non ci siano doppi fini? Possibile che Olmo, visto la carica che ricopre nel suo ateneo, sia libero d'informare? Oppure Olmo sottolinea le disfunzioni accademiche solo per accattivarsi giovani amici rampanti che potrebbero scalzarlo?
Ovviamente l'anima di quella rivista sta nei rapporti Olmo-Allemandi e non nei contenuti. Questo in sintesi quello che penserebbero nei confronti del Giornale, se nutrissero gli stessi rancori che provano per Boeri.
Polemiche sciocche che comunque implicano come minimo la conoscenza dei fatti. La lettura di ci di cui vorrebbero straparlare.
Dopo aver sparato a zero sulla Domus che non leggono e su Boeri che non conoscono, o forse s, ma odiano, spostano il mirino. Qualcuno sfacciatamente corregge il tiro e dice di voler portare la discussione sulla libert d'informazione, sull'etica, sulla morale, sulla deontologia del giornalista (o dell'architetto).
Beh, qui mi sembra che ci si voglia prendere in giro.
E se anche fosse cos sarei ben disposto a discuterne: ma chi vede ovunque panegirici accademici (ovunque tranne che nelle proprie parole), favoritismi, fascismi, clientelismi e "voti di scambio", dubito sia cos lucido come vuole farci credere.
Staremo a vedere.
Anzi a leggere.
Marco Mauro


Tutti i commenti di Marco Mauro
Scrivi a Marco Mauro


Commento 938 di >>roberto vallenzasca
18/7/2005


Cara Antithesi, caro Fadda e caro, ignoto sodale Vannucci,
mi pare che il caldo cocente di questi giorni abbia portato troppo ad ebollizione la discussione, partita dalla mia osservazione critica (un po' al vetriolo, lo ammetto, ma sempre meglio dei panegirici accademici) alla straordinaria tempestivit dell'omaggio di Domus a De Carlo.
Adesso tutto pare ridursi a un certame pro/contro Boeri: di cui personalmente non ho nessuna stima, ma neanche credo sia il vero argomento della discussione. Che invece il problema se per l'architettura non sia possibile oggi in Italia un'informazione - su Domus, su L'Arca, Area, Abitare,Il Giornale dell'Architettura, etc. etc. - non tendenziosa e clientelare.
Le conclusioni di Antithesi e della pilatesca Torselli (suvvia Fadda, non si abbassi a salire anche sul carro dei pilateschi) mi sembrano semplici, limpide come l'acqua.
Boeri porta Domus, oltre che a un crollo di vendite, al macchiettismo dell'informazione, al "voto di scambio" tra i suoi soci professionali e le pagine della rivista, pur di mantenere l'equilibrio di potere che serve alla sua carriera?
ME NE FREGO!
Certo, dimenticavo, il motto che gli italiani hanno meglio imparato dal Duce, defunto Cav. Benito Mussolini. Tutto avrei pensato di Antithesi, meno che anche qui e tra i suoi lettori si annidasse qualche germe del caro vecchio fascismo. Un vero peccato.
Mi dispiace un po' di pi per Domus, che per molti anni (decenni?), con qualche eccezione, stata una rivista importante da seguire.
Vuol dire che, come consiglia Vannucci, aspetteremo la fine della direzione Boeri per riprendere a leggerla.
Cari saluti,
Roberto Vallenzasca
PS
Curiosit: ma come riesce Fadda a intervenire nella discussione sui contenuti di Domus, se non la legge? Onniscienza divina?


...

18/7/2005 - Paolo gl Ferrara risponde a roberto vallenzasca:
Fascisti all'interno di antiTHeSi? Forse, e forse anche comunisti, radicali, interisti, feticisti, milanisti, democristiani, leghisti.
Siamo sul web, siamo un sito libero di fare esprimere chiunque, di qualsiasi colore politico e tifo calcistico, tranne carrieristi, inciucisti, leccaculisti.
Caro Vallenzasca, come a Lei, di cui disconosco fede politica e tantissime altre cose, a tutti data la possibilit di esprimersi. Su antiTheSi.


Tutti i commenti di roberto vallenzasca
Scrivi a roberto vallenzasca

Commento 937 di >>Vilma Torselli
18/7/2005


Mi conforta il fatto che Mariopaolo Fadda, e spero non solo lui, abbia capito perfettamente lo spirito del mio discorso, il che pare non sia accaduto con Attilio Vannucci, probabilmente deviato da un atteggiamento preconcetto talmente radicato che gli impedisce ogni apertura al dialogo.
Solo un passaggio del suo commento merita comunque una sottolineatura: Ma lo sa la signora Torselli che, oltre a somministrare ai suoi lettori decine di pagine sull'architettura sgangherata di Koolhaas, Boeri progetta da tempo di far compilare al "Giordano Bruno vestito di Prada" (come os scrivere una volta il povero Sudjic, poi fatto fuori dalla direzione della rivista per far posto allo stesso rampante Boeri) un intero numero di Domus?.
Ecco, siamo arrivati allultima spiaggia, il processo alle intenzioni.
Ma lo sa, signor Vannucci, che oggi non si processano per le intenzioni neanche i terroristi?
Figuriamoci i direttori di riviste darchitettura!


Tutti i commenti di Vilma Torselli
Scrivi a Vilma Torselli


Commento 936 di >>Mariopaolo Fadda
18/7/2005


Mi pare che Vannucci prenda a pretesto il pacato intervento di Vilma Torselli per invitare Antithesi a mettersi alla testa di una crociata contro Domus-Boeri. Da lettore ritengo linvito inutile, pericolo, controproducente e, personalmente, non aderisco a questa chiamata alle armi.
Ma quale atteggiamento pilatesco! Pretendere che chiunque debba prendere per forza posizione contro questo o quello espressione di un pensiero culturalmente manicheo che si ritiene depositario di chiss quale verit assoluta. Va benissimo polemizzare, anche duramente (e i lettori di Antithesi sanno bene che chi scrive non va tanto per il sottile), ma tacciare di diserzione chi non si allinea al linciaggio di turno roba da neo-giacobini.
Obiettivit dellinformazione? Neanche gli accreditati giornalisti americani si sognano pi di rivendicare un simile non-sense. Senza scomodare troppo Einstein, sappiamo che esistono solo punti di vista e non un punto di vista privilegiato e tanto meno obiettivo.
Domus, tra laltro, non un quotidiano ma un mensile di architettura e, per quel che ne so, non finanziata con i soldi dei contribuenti: ergo libero di fare quello che gli pare e fottersene dei punti di vista e dellequilibrio. Boeri libero di pubblicare gli autori che lui preferisce e mettere la rivista a disposizione di chi gli pare. Fino a che non verr espropriata per pubblico interesse o chiusa per oltraggio alla Cultura di Stato.
Per quanto mi riguarda, pratico da tempo quanto consiglia, giustamente, Torselli: infatti, pur avendo il privilegio di poter consultare Domus gratuitamente (senza quindi finanziarla), non la leggo, perch, appunto, non ho tempo da perdere e trovo infinitamente pi interessanti altre pubblicazioni. E le preferenze di Boeri non sono in cima ai miei pensieri. Punto.
Una domanda infine, chi sarebbe linnocente mandato sulla croce dalla buona Vilma (che ritengo dotata di sufficiente caratura culturale per difendersi da s)? Gli amici dei nemici di Boeri? Linteresse pubblico? Riccardo Cuor di Leone?
Mariopaolo Fadda-Pilato


Tutti i commenti di Mariopaolo Fadda
Scrivi a Mariopaolo Fadda


Commento 935 di >>Attilio Vannucci
15/7/2005


Cara Antithesi,
temo che la voglia di chiacchierare futilmente che distingue gli italiani non solo al telefono cellulare dilaghi ormai anche in luoghi e su argomenti che dovrebbero essere seri.
Ho sempre pensato che sulle pagine del vostro sito si potessero affrontare questioni importanti con la velocit e la leggerezza caratteristiche del Web, ma qui siamo arrivati alle battute da bar.
Con l'occasione dolorosa della scomparsa di uno degli ultimi maestri italiani in architettura qualcuno solleva la questione dell'obiettivit dell'informazione su Domus? La critica diviene insulto (altro tipico tratto della propaganda berlusconiana), Boeri puo' fare quello che gli pare, chi non condivide la sua impostazione della rivista puo' benissimo non leggerla.
Non c' bisogno di evocare il Signor Ockam o gli Anziani dei Protocolli di Sion: questo si chiama atteggiamento pilatesco. Ovvero, se mi si pone un problema, io me ne lavo le mani: che l'Innocente vada sulla croce o, pi banalmente, usate pure Domus per i vostri interessi privati.
Ma lo sa la signora Torselli che, oltre a somministrare ai suoi lettori decine di pagine sull'architettura sgangherata di Koolhaas, Boeri progetta da tempo di far compilare al "Giordano Bruno vestito di Prada" (come os scrivere una volta il povero Sudjic, poi fatto fuori dalla direzione della rivista per far posto allo stesso rampante Boeri) un intero numero di Domus? Se questo non mettere a disposizione la rivista come "house organ" di OMA/AMO (lo studio di Koolhaas), vorrei sapere cos.
Lallegato con gli scritti di Giancarlo De Carlo potr anche non essere stato cos cinicamente pianificato come congettura Vallenzasca, ma altre, troppe coincidenze fanno pensare che davvero Boeri usi Domus soprattutto per aiutare s stesso e i suoi amici: che come si sa, in Italia e non solo, sempre un buon sistema per farsi strada nella vita, specialmente per chi scarseggia di vero talento.
Cari saluti


Tutti i commenti di Attilio Vannucci
Scrivi a Attilio Vannucci


pagina1 di 3 >>avanti
...

Va all'articolo Giancarlo De Carlo morto
Invia un altro commento
Chiude questa finestra


antiTheSi - Giornale di Critica dell'Architettura - www.antithesi.info - Tutti i diritti riservati