Tutti i commenti all'articolo Il professore protesta

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commenti all'articolo: Il professore protesta di Ugo Rosa
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Commento 5446 di >>ANTONELLA IACOBELLO
14/7/2007


...salve a tutti... stato per me a dir poco fantastico trovare, per caso, questo spazio dove poter dire finalmente quello che si pensa...ho letto con piacere tutti i commenti dei miei colleghi...io studio alla facolt di Architettura di Siracusa ...e per la prima volta con un pizzico di ingiustificato e inopportuno piacere mi sono sentita vicina alle "disgrazie"..."disagi"..."ingiustizie"..."stranezze" dei miei pi rinomati colleghi, ho avuto la conferma che TUTTO IL MONDO E' PAESE...
vi sembrer pazza ma oserei dire che stato (nel suo essere terrificante) bellissimo leggere che anche nelle storiche facolt di architettura si respira quell'aria satura di favoritismi, opportunismo e scorrettezze...in particolar modo leggendo il messaggio di Ambra mi sono ritornate alla mente quelle immagini da lei descritte: alla fine del corso di laboratorio inspiegabilmente tutti i progetti uguali !!!!!!! mi sono sempre chiesta com' possibile questo inspiegabile fenomeno!!!!!!
Non voglio fare solo polemica!!! ci tengo a dire che esistono anche realt che arricchiscono ogni giorno la mia vita da studentessa qui a Siracusa...
e sono sicura che al politecnico una cosa a noi ci invidiano.!! FARE LEZIONE E SENTIRE L'INCONFONDIBILE PROFUMO DEL MARE ... LASCIARSI ANDARE PER UN'ATTIMO GUARDANDO L'ORIZZONTE AZZURRO... RISCALDATI DA UN ORMAI CALDO RAGGIO DI SOLE....
Mi fa piacere che chi ha pensato a questo spazio un siciliano, spero non pentito!!!
a presto.


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Commento 5308 di >>Antonella iacobello
30/4/2007


...salve a tutti... stato per me a dir poco fantastico trovare, per caso, questo spazio dove poter dire finalmente quello che si pensa...ho letto con piacere tutti i commenti dei miei colleghi...io studio alla facolt di Architettura di Siracusa ...e per la prima volta con un pizzico di ingiustificato e inopportuno piacere mi sono sentita vicina alle "disgrazie"..."disagi"..."ingiustizie"..."stranezze" dei miei pi rinomati colleghi, ho avuto la conferma che TUTTO IL MONDO E' PAESE...
vi sembrer pazza ma oserei dire che stato (nel suo essere terrificante) bellissimo leggere che anche nelle storiche facolt di architettura si respira quell'aria satura di favoritismi, opportunismo e scorrettezze...in particolar modo leggendo il messaggio di Ambra mi sono ritornate alla mente quelle immagini da lei descritte: alla fine del corso di laboratorio inspiegabilmente tutti i progetti uguali !!!!!!! mi sono sempre chiesta com' possibile questo inspiegabile fenomeno!!!!!!
Non voglio fare solo polemica!!! ci tengo a dire che esistono anche realt che arricchiscono ogni giorno la mia vita da studentessa qui a Siracusa...
e sono sicura che al politecnico una cosa a noi ci invidiano.!! FARE LEZIONE E SENTIRE L'INCONFONDIBILE PROFUMO DEL MARE ... LASCIARSI ANDARE PER UN'ATTIMO QUARDANDO L'ORIZZONTE AZZURRO... RISCALDATI DA UN ORMAI CALDO RAGGIO DI SOLE....
Mi f piacere che chi ha pensato a questo spazio un siciliano, spero non pentito!!!
a presto.


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Commento 1085 di >>Antonio Bellanova
11/2/2006


Caro Rosa,
tra cinquantenni c' poco da dirsi...ci si capisce. Quante erre mosce abbiamo sentito eh? E quanti papillon, e quanti occhialini tondi, e quanti sigari toscani in bocca, e quante damazze (anche studentesse), e quanti esami di gruppo, e quante moquette negli studi dei professori, e quanti incarichi professionali a senso (politico) unico o quasi?
E quanta angoscia di chiedere i soldi ai committenti, e quanta rabbia nel vederseli rifiutati, e quanto finto buon viso nel rientrare a casa a sera con la rabbia causata dai clienti, dagli assessori e dai soldi mancati, e quanta illusione (vedrai che dai e dai...)? Si, andata cos. Oggi forse un sorriso ci viene strappato dai nostri vecchi disegni (quelli fatti con la matita e la china)...su quei disegni non vediamo piante e sezioni, non vediamo alzati e prospettive: vediamo un ragazzo di trentanni che non aveva capito niente, vediamo un giovane marito che avrebbe voluto rendere la propria moglie orgogliosa di lui (anche le nostre donne abbiamo trascinato con noi). Beh, pazienza, andata cos.
Un caro saluto.


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Commento 1022 di >>Beatrice Valle
23/1/2006


Bene! Adesso posso proprio abbandonare tutte le (poche) rosee speranze che mi ero fatta iscrivendomi alla Facolt di Architettura! Se anche lei, dopo 25 anni di onorato servizio (credo... non la conosco personalmene) mi dice che la vita dell'Architetto fondamentalmente come la scala di un pollaio (cio corta e piena di m****), devo proprio arrendermi e ammettere che avevano ragione insegnanti e genitori nelle loro fosche previsioni sul mio futuro (per non parlare degli amici ingegneri...), e non avevano torto a fare quelli che la sanno lunga.
Restano due cose a consolarmi: l'incrollabile passione per quello che studio e progetto (o almeno ci provo...), che nessuno mi potr levare, a meno di strapparmi gli occhi stessi. E il buon vecchio proverbio: mal comune...
Beatrice

PS.: Da poco conosco questo sito, segnalatomi da un'amica e mia collega, ma ci tengo a farle i complimenti per il suo umorismo, la sua ironia e i suoi salaci commenti, sempre azzeccatissimi. Un balsamo per noi poveri studentelli supersfruttati dal satanico Politecnico!
La ringrazio. Per la mente provata dalle lunghe notti insonni passate davanti allo schermo del computer la rilettura delle sue belle sfuriate ci d la giusta carica. Funziona meglio del caff!


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Commento 981 di >>Ambra
27/10/2005


Buona sera,
sono una studentessa del corso di laurea in Architettura delle Costruzioni al Politecnico di Milano, il mio preside il vostro collega Monistiroli.
Devo dire che la mia scelta a intraprendere questa "sfortunata carriera" stata molto consapevole, so bene che il futuro sar tutt'altro che rosa se non grazie a conoscenze che spero arriveranno con gli anni (purtroppo si pu solo contare su quelle).
La situazione che vedo tutti i giorni in universit la tipica: "ah ma quel professore figlio di quell'altro|" la cosa mi rattrista alquanto, se no si vedono dei professorini che sono l sfruttati dal docente di turno a leccargli il culo...bh questo credo non sia cambiato da 25 anni fa, no?
Altra cosa fondamentale nell'insegnamento, l'anno scorso alla fine del laboratorio di progettazione noi studenti abbiamo confrontato i nostrri progetti, forse per la prima volta, e abbiamo notato la somiglianza tra i nostri stessi lavori, ma anche molto simili a un progetto di Monistiroli....sar per colpa nostra o per il fatto che la nostra professoressa lavora con Monistiroli?
Non so se tirare delle conclusioni o lasciarvele fare a voi che forse siete pi esperti di me...
grazie


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Commento 980 di >>Tommy
24/10/2005


Salve a tutti, sono uno studente d architettura a Palermo.
Sono al primo anno, e, non essendo bene informato sulla questione affrontata (anzi per niente informato) ma in ogni caso incuriosito, vorrei che qualcuno mi spiegasse meglio i termini della questione (quale modo migliore per essere informato se non quello di chiedere adesso a voi?). Vi ringrazio anticipatamente
ciao a tutti


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Commento 976 di >>Adele Di Campli
8/10/2005


Gentile Ugo,
leggo sempre con molto piacere i suoi scritti. Sorrido per lironia con cui affronta le questioni drammatiche dellarchitettura italiana. Senza ironia ci sarebbe solo da spararsi. O forse avremmo dovuto farlo da subito, al primo giorno duniversit. Perch loro, i sapienti professori, padri s dellarchitettura, ma soprattutto nostri pap, ci hanno avvertito, sempre, puntualmente, ad ogni primo giorno di scuola. Cambiate mestiere, siete ancora in tempo, che ci fate qui? Sarete tutti falliti!.
Ma si mettevano daccordo, tutti i nostri buoni pap che avevano a cuore la sorte degli sventurati studenti di architettura? (E pensare che il mio caro pap, quello vero, era cos orgoglioso di avere una figlia alluniversit, un futuro architetto che, per giunta, studiava in una citt darte!).
Ci avevano avvertito, ma non ci abbiamo creduto. Anzi, pensai quel giorno, ma che vuole questo?. E chiedevo in giro se avesse figli studenti di architettura. Certo che ne aveva! Ma come? Fa la paternale a noi e poi lascia che suo figlio, dico suo figlio, venga anche lui gettato insieme a noi nellarena con tigri e leoni?. Non capivo che il figlio nellarena non ci sarebbe mai andato; non solo, non sarebbe mai salito neanche sugli spalti, perch le arene con tigri e leoni, gli ha insegnato il pap, roba dellantica Roma!
Caro Rosa, siamo sopravvissuti a loro gi almeno una volta nella vita, sopravviveremo anche ai loro figli ed alle loro letterine. In fondo, un po di arena, far bene anche a loro.


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Commento 974 di >>Giannino Cusano
7/10/2005


PS per Ugo Rosa:
a margine, ma non per importanza: Lei stesso dice che fra cosa fare e cosa NON fare, Le riesce ben pi semplice la seconda opzione. Ed una cosa la esplicita, infatti: questi signori (i 35 firmatari dell'appello per l'architettura_italiana_torrone_nella_,calza_di_Babbo_Natale) bene non trovareseli nella propria trincea. Sicuramente pu essere una delle cose da NON fare e si potrebbe, a pensarci, condividere, cos come l'atteggiamento in generale.
Mi permette, allora, di riformulare la domanda? Oltre a quanto ha gi indicato, cosa ritiene sia da NON fare nei prossimi 2-3 anni per tentare, almeno, di evitare che i 25-30 a venire siano come i precedenti, se non peggiori?
Confido, almeno questa volta, nel Suo humour come scusante per la mia insistenza.
G.C.


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Commento 973 di >>Giannino Cusano
7/10/2005


Be', caro Rosa, il mio omonimo si chiamava, in realt, Krebs, detto il Cusano perch proveniente da Kues, o Cusa (Germania).
Il cognome, per, ha origini pi lontane nel tempo e a me (lucano) pi vicine spazialmente, visto che Cusano Mutri il nome attuale di una cittadella medievale in provincia di Benevento (alcuni vi ravvisano traccia dell'anteriore Cossa dei Sanniti,rasa al suolo dai romani perch l in precedenza sconfitti e passati per le forche caudine). Da Cusano Mutri trassero il nome Cusano sul Seveso (o Milanino) e la stessa Kues.
Ora, chiamarsi come un luogo non mi pare cosa degna di chiss quale investitura: tanto pi che la radice (ebraico-caldea) di Cossa (poi longobardizzata in Cusa durante il regno di Autaris) sta per 'coppa', 'tazza', 'calice': conviviale, s, ma a mio avviso scarsamente speculativa.
N posso prendere troppo sul serio il pensatore umanista: il nome -che condivido col ben pi noto Stoppani, alias Gianburrasca- decisamente me lo impedisce.
Nomen omen? Forse: come vede, di "guai" in comune ne abbiamo pi di quanti sospettassimo 2 giorni fa :-)
Cordialit,
G.C.


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Commento 972 di >>Giannino Cusano
5/10/2005


Non delude nemmeno questa volta la verve (tutta siciliana, mi pare) di Ugo Rosa. Ed assolutamente ammirevole che ci sia chi ha la forza morale di scherzare, e di farlo sul serio, in situazioni drammatiche come questa.
Mi colpisce, invece, questa volta, l'amarezza: comprensibile e giustificatissima. Il tuo 'dopo 25 anni' , per me, un dopo 30, dato che a fine Ottobre ne compio 56. (sono nato lo stesso giorno di T. Roosevelt, Roberto Benigni e Rino Gaetano: per la cronaca e per i cultori della materia, sotto lo stesso segno zodiacale di -ahim- Paolo Portoghesi e, per fortuna, di Luigi Piccinato: superfluo aggiungere che sono spudoratamente dalla parte del secondo ? ).
Questo a me sembra dividerci: se un edificio in Italia lo progetta la Hadid piuttosto che Gregotti, a me importa molto. Ma questione accessoria.
Vorrei solo, sommessamente, porre una donanda a Ugo: che facciamo, insieme, nei prossimi 2 o 3 anni per tentare, almeno, di scongiurare altri 25-30 anni come i precedenti, se non peggio?
Un caro saluto,
G.C.


...

5/10/2005 - Ugo Rosa risponde a Giannino Cusano:
Caro Cusano
la sua domanda interessante e, probabilmente, anche sensata ma, per attenermi allo zodiaco, io sono nato in marzo, sotto il segno dacqua per antonomasia. Muto e senza mani, scivolo sulle cose e, ad afferrarle, non ci riesco. Cos mi esercito, come un tempo i teologi apofatici, a guizzare intorno al contorno di qualcosa che, alla fine potrebbe perfino rivelarsi un assenza. Non so proprio dirle, dunque, cosa fare: al massimo riesco (di tanto in tanto) ad intuire cosa non fare. Per giunta, avr notato, mi chiamo Ugo (proprio come Fantozzi) e Il mio onomastico cade il primo daprile: uno scherzo del calendario. Questo il mio Ming, i cinesi lo sapevano: il nome cifra e destino. Lei per, adesso che ci penso, si chiama Cusanolo vede come il cerchio si chiude? Guardi un po cosa scriveva il suo omonimo Nicola pi di mezzo millennio fa:
Strano, io vedo qui un uomo che si attacca a qualcosa che non conosce
Ma pi ci sarebbe da meravigliarsi se un uomo si attaccasse ad una cosa che egli credesse di conoscere





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