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Commento 6329 di maurizio zappal del 29/07/2008


La posizione espressa in questo pezzo, dallesimia prof.ssa dott.ssa Teresa Cannarozzo, ha il tenore di una difesa dufficio che lascia, naturalmente, basiti!
La prima operazione per far funzionare le cose, alla luce delle esperienze internazionali, organizzare una governance, snella e competente (minimamente politicizzata!!!), pochi progetti strategici nel pi ampio disegno di rivitalizzare, sia dal punto di vista culturale che economico, citt o zone di esse abbandonate al degrado che anche degrado intellettuale! Bisogna e siamo gi molto in ritardo, lanciarsi in un lifting radicale per concorrere, in epoca globale, con le realt gi esistenti. Per intercettare i flussi del nuovo turismo. Che nessun specialista del settore, nega, esistere! E naturalmente, mi riferisco allesperienza spagnola! Il fine dovrebbe essere convertire la nostra citt regione in un centro di cultura e turismo scevro da bigottismi e arroccamenti storico-immobilisti! In altre parole (turatevi le orecchie passatisti e abitanti delle case degli avi!) se bisogna mettere mano a siti archeologici per rivitalizzare la vita intorno, facciamolo subito e con qualit, degna della nostra tradizione!
Perch possibile lavorare, rimodellare un sito come quello di Santiago de Compostela, la citt santa di Spagna per eccellenza? Si, in Galizia. In quella regione che assomiglia tanto allIrlanda e che i Celti avevano popolata nellEt del ferro. E in questo lembo estremo della penisola iberica che sorge Santiago. Poco lontana dalle coste frastagliate, che si gettano nellOceano Atlantico, qui i Romani, erano convinti che terminasse il mondo! Diciamo che Santiago di storia ne ha! Toh, ma ha anche i cyber caf, Il Centro Galiziano DArte Contemporanea (dellarchitetto portoghese Alvaro Siza) e lauditorium di Santiago (in sito archeologico), di P. Eisenman. Qui sono passati i Celti, i Romani e gli Arabi, questultimi non sono mai riusciti a sradicare il forte culto cristiano. Anzi, la citt divenne un simbolo della Riconquista! E stata dichiarata Patrimonio dellUmanit! Vi immaginate, Villa del Casale a Piazza Armerina, riprogettata da P. Eisenman?
Lintento principale delle nostre istituzioni dovrebbe essere esclusivamente quello di contrastare la disoccupazione promuovendo la cultura e concepirla come motore della vita economica! Ci significherebbe, nessuna remora tra cultura e interessi derivanti dal tintennio del denaro! Quale figura istituzionale o maitre pensier, oggi pronto, nella nostra Sicilia, a governare questo concetto che dai pi, considerato non etico o addirittura immorale?
Allora dovremmo iniziare a pensare come primo investimento, a progetti di risonanza internazionale! Subito dopo o contestualmente, al fattore trasporto, per lo sviluppo di un territorio indispensabile, quindi a progetti di porti, aeroporti, teleferiche, metr e ferrovie! Non per nani, ovviamente!
E certo, largomento complesso e borderline! Ma di una sol cosa sono sicuro: non c, oggi, in Sicilia e oserei dire, in Italia, la CULTURA dellinvestimento estetico!
Per come la vedo, da architetto che qualche viaggetto lha fatto, non c alcuna capacit, sia politica - amministrativa che culturale estetica, di far valere le nostre risorse! Attenzione, non si tratta esclusivamente dei templi, dei mosaici, del mare e dei monti! Mi riferisco, allincapacit di rintracciare nuove forme di attrazione turistica del nostro territorio! O meglio, dellinvigorimento delle nostre bellezze, che andrebbero riviste partendo, naturalmente, dalla capacit dellaccoglienza e dei famosi waterfronts! Su questo terreno, in Italia, figuriamoci in Sicilia, siamo davvero non al grado ma all'anno zero! Continua a mancare una classe dirigente e politica conscia dei drammi e delle sfide del territorio-maritorio. Appassionati di letteratura, di pittura, di musica, di sport, tanti, nessuno appassionato di architettura! Dove sono i Pompidou, i Mitterand i Sarkozy di Francia, i Maragall di Spagna, i Soares del Portogallo? Dove sono i Manuel Salgado, (che stato uno degli architetti progettisti dellarea dellExp di Lisbona) o i Bohigas (artefice della nuova Barcellona) o gli Stimmann, (contemporaneamente politico e tecnico, del risorgimento estetico di Berlino dopo la caduta del muro)?
Le citazioni non sono a caso e potrebbero proseguire ma sarebbero un mero ed inutile esercizio di stile che poco cinteressa!!
Dalle nostre parti non esiste una strategia dintervento che miri in poche fasi a raggiungere lobiettivo! E immediatamente tutti gli Enti prendono le distanza o mettono in piazza i propri esercizi di stile!
Per cui, badate bene, ci sar sempre uno studio disatteso, un allarme dato o un: io lavevo detto!!! E intanto, in barba alla nostra atavica mollezza e al nostro tradizionale conservatorismo e ai mille calepini di Don Loll (vedi la Giara di Pirandello), il territorio e il maritorio vengono fagocitati e maltrattati!E riusciamo sempre a non trovare i colpevoli, anzi, li ritroviamo sempre riciclati e immortalie pieni di consensi (voti!)!
Dalle nostre parti, non esiste e non vi sono presupposti per un forte coinvolgimento degli imprenditori del settore (vedi Il Museo Guggenheim di Bilbao!sic!). Appena si accosta il bene culturale al tintinnio della moneta , qualcuno si erge a strenuo difensore del bene collettivo e per giunta culturale! E quindi Italia Nostra, I Castelli, le Soprintendenze, le miserabili Universit darchitettura, italiane e persino Le allegre comari di Windsor, insorgono, per potere defraudato!!!
Ma seria una gestione cos bieca e stantia, dei beni culturali? Perch non viaggiate ma anche su Internet , viaggiate e fate camminare quel minimo dingegno che vi rimasto!
Qui stiamo morendo!ma che Mala Educacin! Almodovar salvaci tu!

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