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Commento 14672 di vilma torselli del 29/11/2017


Come spesso accade quando si parla di 'mode', culturali e non, l'Italia sta cercando di adeguarsi al modello americano, efficacemente rappresentato, uno per tutti, dal Guggenheim, una griffe come Prada e Armani diffusa nel mondo, a New York a Bilbao a Venezia a Berlino (dove in joint-venture con Deutsche Bank), vera e propria multinazionale dellarte che gestisce la totalit delle opere del 900 e parallelamente un enorme bilancio per ci che riguarda lindotto (vendita di cataloghi, riproduzioni, gadget firmati, shop museum, guggenheim store, caf museum ecc.), una delle multinazionali dellarte in mano a famiglie americane ricche e potenti che, mettendo a frutto le proprie opere private, gestiscono autonomamente oltre ai vari Guggenheim, il Getty Museum, il Whitney Museum, il Metropolitan ecc. per iniziativa di singoli individui ai quali la comunit, diversamente che in Italia, non ha delegato alcun compito rappresentativo.
Nulla di male che il museo, oltre che cultura, produca anche reddito e servizi, anzi, tuttavia, come commenta Salvatore Settis in una vecchia ma ancora attuale intervista su Repubblica, non va dimenticata la "profonda differenza ontologica tra musei italiani e statunitensi secondo la quale i musei americani non hanno alcun legame storico con il luogo in cui sorgono, a differenza dell'Italia dove formano invece un tutt'uno con la citt, il villaggio, il paese. Gli Uffizi appartengono a Firenze cos come Firenze rappresentata dagli Uffizi. Il Metropolitan, il Getty sono delle "astronavi" che potrebbero vivere ovunque negli Stati Uniti . . (http://www.repubblica.it/2003/j/sezioni/cronaca/musei/settis/settis.html).
Quindi s a ristorazione, bar, oggetti ricordo, gadget, cataloghi, volantini e quant'altro, ma soprattutto iniziative e nuove idee per la valorizzazione del "nesso museo-territorio", per non omologare il nostro paese unico e bellissimo, fatto di realt molteplici ed tutte diverse, alla imperante McDonaldizzazione che non ci rappresenta e non ci meritiamo.

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