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Commento 135 di Guidu Antonietti del 27/05/2002


Italia 1930
Ambiguit in architettura
La scoperta emozionale della perfezione formale degli edifici italiani degli anni trenta ci d ragione della loro condizione progettuale?
Possiamo essere soddisfatti del loro effetto plastico senza interrogarci sul contesto nel quale sono stati edificati?
Ritornando dall'Italia, occorre trovare una ragione. Razionalismo italiano, giustamente eufemismo, ecco la domanda. Durante i terribili anni venti e trenta gli architetti italiani si preoccupavano gi di contesto urbano e territoriale. Avanguardia dunque?
Urbanistica, intervento solo tecnico al servizio di maneggi politici attuati da un regime autoritario o trascrizione spaziale di una propaganda?
Oggi fortunatamente l'ideologia non c' pi, sole rimangono bellissime realizzazioni! In realt, la politica urbana applicata nel decennio che segue il 1930, non presumeva problematiche di sviluppo futuro delle citt ma orchestrava demolizioni radicali e concepiva nuove imprese fondiarie. I piani urbanistici diventavano infatti il pi efficace strmento di razionalizzazione dei centri e delle periferie. Certo si prevedeva l'espansione delle citt ma in modo autoritario e arbitrario!
Razionalismo dunque?
Evochiamo due esempi tra i pi rappresentativi della sistemazione del territorio in quegli anni : il risanamento dell'Agro Pontino a sud di Roma, e il piano per la Valle d'Aosta di Adriano Olivetti, progettato e mai realizzato. Queste due iniziative, comunque generose, concernevano regioni sottosviluppate, con idee progettuali opposte.
Razionalismo dunque?
La prima alla quale mancava una vera linea direttrice consacr un intervento sulla campagna Pontina giorno per giorno in modo non concertato. La rapidit con la quale si edificavano i nuovi centri, un po' come durante la ricostruzione, risultava pi dalla volont di celebrare la nuova identit nazionale che da una vera riflessione programmatica.
Creazione spontanea?
La seconda per la Valle d'Aosta doveva provenire da una autentica riflessione teorica conseguente alla precisa analisi dei dati economici, sociologici, morfologici. I luoghi di lavoro, l'habitata dovevano realizzarsi secondo disegni raffinati e composizioni astratte, il futurismo di Marinetti diventerebbe stile ufficiale, nuovi modelli formali come impronta di una riorganizzazione razionale del territorio.
Questa politica vide giammai il giorno. Sciocchezze delle ideologie?
Roma, per il facsismo italiano, non era solo il luogo geometrico del suo potere ma soprattutto la prova tangibile di una continuit cominciata con i Cesari e proseguita dal Duce. Durante gli anni trenta la capitale s'invent senza pause i nuovi abiti. Attorno ai quartieri preesistenti, si edificarono
complessi residenziali su disegno di Adalberto Libera. Le nuove costruzioni seguirono a macchia d'olio.
Nel cuore sesso della citt ci si dedic a costruzioni grevi; immensi isolati urbani modificarono la citt degli imperatori, nuovi uffici postali, nuove amministrazioni, ma soprattutto la realizzazione della nuova citt universitaria sotto la direzione di Piacentini segnarono i nuovi settori d'espansione. La realizzazione del Forum Mussolini, la bucatura di Corso Rinascimento, di Via della Conciliazione tracci nuove prospettive.
Questa nuova definizione urbana si organizz attorno a due grandi cesure che a partire da Piazza Venezia delimitavano gli assi maggiori del Piano Regolatore del 1931: la Via dell'Impere in direzione dei Colli Albani, e la Via del Mare verso Ostia. Questa nuova Roma fondata su due tracce principali pretendeva di inserire la Citt Nuova in quella antica.
Originario del milieu urbano ma sostenuto dai potentati delle campagne, il fascismo, convergenza di un'Italia largamente rurale, si rivel una capitale dei popoli. Roma si addobb di retorica piccolo borghese in un trionfalismo urlante d'impero in cartapesta. Sessant'anni sono passati dall'Italia ante guerra, ci resta qualche bella realt formale, ambigua, mediterranea. Ogni epoca genera i suoi capricci, e le testimonianze che ci legano ai tempi che videro la loro sostanza pu lasciarci un gusto dolce e amaro.
L'architettura del regime italiano di quegli anni era celebrativa, imperiale, materializzava una volont di magniloquenza. Lo stile che oggi ci resta
Con le sue superfici nude e piane, i suoi spigoli dritti per non dire taglienti, questo geometrismo moralista, questa estetica della fedelt a un principio di razionalit era realmente espressione di un'obbedienza all'ordine che si stava stabilendo o meglio uno sgambetto di concreta opposizione della critica modernista?
La Casa del Fascio di Terragni forse pi autoritaria del Plan Voisin di Le Corbusier?
Architettura, ragione, passione, provocazione, risluzione? Tutti in ogni caso atti politici!
Fare architettura non spiace a certuni, occorre evidentemente impegnarsi! Nel bene e nel male, il mestiere di architetto conduce necessariamente a costruire dei muri!
Domani, la minuscola piramide di Pei il grande Rosbif Bleu di CG13 (conseil gneral des bouches du rhone /architecte Alsop) ci riveleranno i loro segreti?


Testo originale
ITALIE 1930
DE LAMBIGUITE EN ARCHITECTURE
La dcouverte motionnelle des perfections formelles des difices italiens des annes trente explique-t-elle rellement les conditions de leur projtation ? Peut-on se satisfaire deffets plastiques sans sinterroger sur le contexte de leur fabrication ?
De retour dItalie, il nous faut retrouver raison. Rationalisme italien, euphmisme justement, voil qui fait question ! Durant les terribles annes vingt et trente les Architectes italiens se proccupaient dj des problmes damnagement du territoire. Avant-garde donc ?
Lurbanisme, intervention seulement technicienne au service de menes politiques lances par un rgime autoritaire ou transcription spatiale dune propagande ?
Aujourdhui heureusement lidologie nest plus, seules subsistent de fort belles ralisations ! En ralit, la politique urbaine applique dans la dcennie qui suivie 1930, nenvisageait pas de problmatique de dveloppement futur des villes mais orchestrait des dmolitions radicales et conqurait de nouvelles emprises foncires. Les plans damnagement devenaient en fait le plus efficace instrument de rationalisation de terrains du centre et des banlieues. Certes, on prvoyait lexpansion des villes mais de faon autoritaire et arbitraire !
Rationalisme donc ?
Evoquons deux exemples les plus reprsentatifs de lamnagement du territoire dans ces annes-l : lasschement des Marais Pontins au sud de Rome, et lamnagement du Val dAoste par Adriano Olivetti, projet jamais ralis. Ces deux initiatives, au demeurant gnreuses, concernaient des rgions sous-dveloppes, les ides mises en uvre taient fort diffrentes voire opposes.
Rationalisme donc ?
La premire laquelle il manquait une vraie ligne directrice consacrait une intervention sur la campagne Pontine au jour le jour de faon non concerte. La rapidit avec laquelle sdifiaient les centres nouveaux un peu la faon de notre reconstruction rsultait davantage dune volont de clbrer la nouvelle identit nationale que dune vraie programmation rflchie.
Gnration spontane ?
La deuxime pour le Val dAoste devait provenir dune authentique rflexion thorique conscutive danalyses prcises de donnes conomiques, sociologiques, morphologiques. Les lieux de travail, lhabitat devaient se raliser suivant des dessins raffins et des compositions abstraites, le Futurisme de Marinetti deviendrait style officiel, de nouveaux modles formels sassignant la tche dune rorganisation rationelle du territoire. Cette politique ne vit jamais le jour. Bvue des idologies ?
Rome, pour le fascisme italien, ntait pas seulement le lieu gomtrique de son pouvoir mais surtout la preuve tangible dune continuit commence par les Csars et poursuivie par le Duce. Durant les annes trente la capitale sinventa sans cesse de beaux habits neufs.
Autour de quartiers prexistants, on difia des ensemble rsidentiels sous le crayon de Adalberto Libra. Les constructions nouvelles firent tache dhuile. Au cur mme de la ville on se livra des destructions massives, dimmenses amnagements urbains modifirent la cit des empereurs, de nouveaux bureaux de poste, de nouvelles administrations, mais surtout la construction de la Cit Universitaire sous la direction de Piaccenti poncturent les nouveaux secteurs dexpansion. La ralisation du Forum Mussolini, les percements du Corso Rinascimento, de la Via della Consigliazione traa de nouvelles perspectives. Cette nouvelle dfinition urbaine sorganisa autour de deux grandes csures qui partir de la Piazza Venezia dlimita les axes majeurs du Plan dAmnagement de 1931 : la Via dellImpero dans la direction des Colli Albani, et la Via del Mare qui stire vers Osti. Cette nouvelle Rome fonde sur deux perces principales prtendait inscrire la Nouvelle Ville dans lAncienne.
Originaire de milieux urbains mais soutenu par les potentats des campagnes, le fascisme, convergence dune Italie largement rurale se rva une capitale pplum. Rome se para de rhtorique petite bourgeoise dans un triomphalisme tapageur dempire en carton pte. Soixante annes ont pass, de lItalie davant-guerre, il nous reste quelques belles ralits formelles, ambigus, mditerranennes. Chaque poque gnre ses arbitraires, les tmoignages quelles nous lguent avec le temps qui les vide de leur substance peut nous laisser un go

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