I martiri secondo Casati
        
 di Paolo G.L. Ferrara
	 - 1/7/2000
	
		 
	Si  arrabbiato Il Direttore de " l'Arca" , e 
        molto. 
        Ha inveito contro tutti coloro i quali non sanno apprezzare il lavoro 
        di Renzo Piano, accusandoci (ci sentiamo parte in causa) di non onorarlo 
        per quel che egli  : un eroe. 
        L' Arch. Cesare M.Casati, probabilmente, ha una propria visione personale 
        dell'eroismo, che noi rispettiamo pur non capendone appieno i criteri. 
        
        Certo, Piano ha una storia progettuale assolutamente importante, ma crediamo 
        che innalzarlo ad eroe della cultura sia quantomeno esagerato. Forse, 
        pur elargendo, giorno dopo giorno, pensieri e meditazioni sull'architettura, 
        non riesce a sbarcare il lunario?
        Piano  grande esecutore del particolare ma, caro Casati, l'architettura 
         linguaggio.
        Dov' quello di Piano? Dove sono le sue inverazioni spaziali? Che capacit 
        espressive rintracciamo nei Suoi lavori? 
        L'unico architetto italiano a livello mondiale? Certo, ma di chi la colpa? 
        Come mai l'architettura italiana non decolla? Eppure, moltissimi studenti 
        leggono la Sua Rivista, anch'essa, a Vostra detta, mezzo di trasmissione 
        culturale. Ma quale cultura? Forse quella dei Suoi editoriali? Forse quella 
        della maggior parte degli articoli pubblicati? Forse( fortemente 
        dubitativo).
        LItalia non riesce ad esprimere architetti capaci? Ma come no! Tanti, 
        e li si trova sa dove? Alle feste mondane. 
        Mi chiedo quale ruolo dovrebbero avere le Riviste come la Sua e, storicamente 
        parlando, non si pu fare a meno di credere che in esse si dovrebbe trovare 
        il motore della cultura: il dibattito. Cerca, cerca, ma dove 
        ? 
        NULLA, caro Casati, NULLA ed ancora NULLA!!
        Riviste quale mezzo per farsi pubblicit, nullaltro.
        Non vi  interesse per la critica, annullata dal timore di mettersi qualcuno 
        contro.
        Ed allora, pastorizziamola questa cultura! 
        Quanto mi piacerebbe vedere tutti i direttori delle riviste confrontarsi 
        tra di loro, con un pubblico che incalza senza soluzione di continuit. 
        Quanto mi piacerebbe farvi dire dagli studenti darchitettura che 
        tipo di profitto traggono dalla lettura delle riviste! Perch lArca 
        non organizza, oltre le feste di compleanno, qualcosa che abbia attinenza 
        con larchitettura? Sarebbe eroico mettersi in discussione, non crede?
        A tuttoggi, gli unici eroi sono coloro i quali sanno di combattere 
        una battaglia impari contro chi gestisce il potere pseudo culturale. Sono 
        gli studenti che hanno voglia di capire a cosa li si vuole educare. Eroi 
        senza piagnistei, al di dentro di un sistema che presenta loro laffermazione 
        professionale solo ed esclusivamente in veste di realizzazione economica. 
        La cultura  altro. 
        Il carnevale continui pure ed i travestimenti abbiano seguito. Un solo 
        consiglio : ricordateVi che dopo il carnevale arriver la quaresima.
        Fatela questa maledetta cultura! Non spacciatela. 
        Quello in cui operate  un mondo effimero, coadiuvato dal potere economico, 
        dalle amicizie, un mondo che ha paura di confrontarsi, di scoprire la 
        sua vera connotazione. In fondo, cosa importa se qualcuno scrive su di 
        Voi? Basta annotarne il nome e tenerne conto affinch non venga mai pubblicato! 
        
        Sveglia, Casati! C anche chi larchitettura la intende per 
        quel che  :arte, dunque cultura. Io non compro la Sua rivista, non minteressa 
        averne archivio, ma ne leggo gli articoli, e ci mi basta. Ad onore del 
        vero, leggo con interesse quanto scrive Carmelo Strano, di cui si intuisce 
        la preparazione e, pur non condividendone in pieno il pensiero, credo 
        potrebbe scrivere degli editoriali interessanti. Capito lantifona?
        Attendo una Sua reazione, violenta e veemente ma, che sia chiaro, esclusivamente 
        in termini culturali. Il resto sarebbe spazzatura. 
	
	(Paolo G.L. Ferrara
	 - 1/7/2000)
	
	
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Commento 130 di Roberto Bormida del 22/05/2002
Sono un piccolo impresario edile, specializzato in ristrutturazioni; ho lasciato Architettura per dedicarmi ad un lavoro che mi dava pi soddisfazioni: leggendo questo articolo sono tornato indietro di dieci anni almeno, rivivendo il disagio di fronte a docenti miei coetanei o quasi impegnati solo a portare avnti l'esamificio, alla faccia della cultura !
Bravi, vi ritorner a trovare .
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