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Ci sono 7 commenti relativi a questo articolo

Commento 7526 di Leandro Janni del 19/10/2009


Sempre a proposito del controverso "ponte sullo Stretto", mi sia concessa una inevitabile, doverosa considerazione di tipo formale, stilistico. PROGETTUALE.
Insomma: ci siamo mai veramente chiesti - designer, architetti e ingegneri - perch dovremmo accettare che venga realizzato, o quantomeno concepito, un PONTE cos banale e datato, in uno dei luoghi pi straordinari, densi e seducenti della Terra?

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Commento 7555 di Vilma Torselli del 21/10/2009


Visto che, gira e rigira, del ponte si finisce sempre per parlare, vorrei capire come mai tanta ostilit verso un'intenzione, quella di unire fisicamente seppure artificialmente, due sponde della stessa nazione, che ha rappresentato da sempre il sogno urbanistico di chi si affacciasse su quelle sponde, dai romani che costruirono sullo stretto, in mancanza di meglio, ponti di barche a Carlo Magno a vari re di Sicilia, Oggi che il sogno realizzabile, ci sono le tecniche, ci sono, pare, i soldi, no, non va bene, continuiamo con le barche.

Faccio mia una "PROPOSTA DI LEGGE PER LA SALVAGUARDIA E LA PROTEZIONE DEL PAESAGGIO PERFETTO ITALIANO" redatta da una sedicente Sezione californiana di Italia Nostra (Santa Monica, CA) e segnalata gi nel 2004 da Mariopaolo Fadda proprio sulle pagine di Antithesi in occasione del rigetto del progetto di Niemeyer (noto sabotatore di paesaggi perfetti) per l'auditorium di Ravello.
Cito per esteso gli articoli pi significativi:

Art. 1. Lintero territorio italiano viene proclamato, ai sensi della presente legge, paesaggio perfetto.

Art. 2. Il paesaggio di cui allart.1 dovr essere salvaguardato e conservato nella sua integrit. Un Piano Paesistico Nazionale, dalle Alpi alla Sicilia, dalla Sardegna alle Puglie, dovr essere predisposto entro 40 anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Sino allapprovazione del PPN, e con effetto retroattivo, sono indistintamente e tassativamente proibite, in tutto il territorio nazionale, costruzioni moderne di ogni genere ed espressione. Qualora, per imprescindibili situazioni locali, si rendesse necessario procedere con un intervento contemporaneo, il giudizio definitivo sul progetto verr demandato ad una apposita commissione, composta da 999 membri di cui un terzo nominati da buoni padri di famiglia, un terzo da Italia Nostra ed un terzo dai sindacati del settore agricolo-pastorale. La commissione, presieduta dal Presidente di Italia Nostra, decider allunanimit. In caso di disaccordo tra i membri il progetto si intender respinto.

Art. 3. Al fine di ripristinare le condizioni originarie del paesaggio perfetto, ed ai sensi dellart. 2 della presente legge, sono consentite, sotto la diretta supervisione dei Soprintendenti ai Beni Ambientali, di concerto con il Presidente di Italia Nostra, demolizioni di edifici di qualsiasi genere (chiese, palazzi comunali, stazioni ferroviarie, ecc.) che siano sorti in danno al paesaggio di cui allart. 1. Il ripristino del paesaggio dovr essere attuato con la metodologia scientifica del comera, e dovera. In mancanza di documentazione inoppugnabile si proceder per analogia con paesaggi delle stesse caratteristiche.

Art. 4. ... omissis ...

Art. 5. Ai Soprintendenti ai Beni Ambientali, vengono conferiti, con la presente legge, pieni poteri per lintero territorio italiano e per tale ufficio saranno forniti delle pi sofisticate attrezzature per combattere guerre intelligenti, nonch dei pi tradizionali mezzi di coercizione: carri armati, portaerei, mezzi anfibi da sbarco e corpi speciali dassalto. Il Governo attiver anche le procedure per lattribuzione dello status di caschi bl ai soci di Italia Nostra.

Art. 6. .... omissis ....

Art. 7. autorizzata in via del tutto eccezionale la creazione di liste di prospcrizione dei sostenitori degli inserimenti moderni nel paesaggio perfetto. Per la tenuta della lista verr creata, con separato provvedimento, unautorit Garante. Al Garante spetter il compito di tenere aggiornata la lista e trasmetterla periodicamente ai Soprintendenti ed al PDA per i provvedimenti di loro competenza.

Art. 8. .... omissis .....

Art. 9. ..... omissis .....

Art. 10. Con la presente legge si d mandato al Governo perch attivi le procedure nazionali ed internazionali per proclamare, sotto legida dellUNESCO, il territorio della Repubblica Italiana .

La proposta di Fadda, se convertita in legge, potrebbe venire incontro alle richieste di Italia Nostra, Paese Loro, Il Sole che Sorride, L'arcobaleno che Ammicca, Il Movimento per l'Abolizione dei Terremoti, Leandro Janni e tutti quanti si adoperano per la salvaguardia del Paesaggio Perfetto, naturalmente senza ponti.

Saluti

Tutti i commenti di Vilma Torselli

 

Commento 7558 di Leandro Janni del 21/10/2009


Io non sono mai stato ostile all'idea di un PONTE che, in modo mirabile e superbo, possa collegare - stabilmente - l'Isola alla Penisola. Anzi!
Io sono contrario all'ipotesi che conosciamo (per mezzo di un colorato e ben noto plastico in scala) di un banalissimo e datato mega-ponte strallato, nell'area dello Stretto. Tutto qui.
Mi d ovviamente un certo fastidio il fatto che qualcuno provi a farmi passare per ottuso fondamentalista dell'ambiente. Ma in fondo, nella vita, c' di peggio!
Ovvero: l'ineffabile, ipocrita vacuit dei sostenitori del nulla.


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Commento 7559 di Vilma Torselli del 22/10/2009


Se vogliamo essere precisi, Leandro Janni, leggo nei suoi articoli:

" .... ineffabili affermazioni del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli a proposito del ponte sullo Stretto: Spero che al massimo per gennaio i primi lavori a terra possano partire, spero anzi che il via possa esserci gi a dicembre (Opere faraoniche e tragedie annunciate). Ora, io in quel 'ineffabili' ci leggo una presa di posizione critica, oltre che ironica. Sbaglio?

"Mentre non mancano, a quanto pare, risorse economico-finanziarie, per mandare avanti opere faraoniche come il ponte sullo Stretto ....... di vero e di concreto, per la realizzazione di questa inutile e faraonica opera ..... il parere che il ponte sullo Stretto rimanga una priorit, sembra sostenuto ormai dal solo ministro Matteoli " (Opere faraoniche e tragedie annunciate 2). Mi sembra che la sua posizione sia chiara ed inequivocabile. Sbaglio?

........ Il ponte ha da farsi e si far ..... Che leventuale realizzazione della mega-infrastruttura andr a sconvolgere il paesaggio di uno dei luoghi pi belli e delicati del nostro Paese, non considerato degno di attenzione......." (Opere faraoniche e tragedie annunciate 3) Qui c' poco da commentare, e anche da sbagliare.

Che tutto ci concordi con la sua affermazione "Io non sono mai stato ostile all'idea di un PONTE" me lo deve, questo s, spiegare bene, non vorrei sbagliare per l'ennesima volta.


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Commento 7560 di Pietro pagliardini del 22/10/2009


Vilma, davvero questa volta ci troviamo d'accordo, anche se con qualche distinguo. Il ponte come la ruota, vai a capire chi l'ha inventato per primo. Il gesto di un bambino che butta un sasso in un ruscello per superarlo senza bagnarsi le scarpe contiene gi in s l'idea di ponte. Il ponte, prima che un significato simbolico, che grande, una necessit, oggi come ieri. Il ponte sullo stretto non sfugge a questa regola: tra un'ora e mezza di tempo (se va bene) e 5 minuti (se va male) non c' gara possibile. Quanto costa (tra tariffa traghetto e tempo) fare un trasporto da Milano a Reggio e uno da Milano a Messina, e viceversa?
Quanto incide nella mentalit del turista un viaggio di dieci ore, a rischio di attese pi lunghe allimbarco, rispetto ad un viaggio di 8 ore e mezzo? Non c gara, proprio non c gara.
Qual' il problema dunque? Tralasciando i soldi, le difficolt tecniche, le VIA, la qualit del progetto, il "ma prima necessario che...", il governo che lo ha deciso, e quant'altro, a me sembra che il primo problema stia nel fatto fondamentale se i siciliani lo vogliono oppure no.
Quando dico siciliani non mi riferisco ai politici ma ai cittadini comuni. Un ponte che unisce lisola al continente non un ponte qualsiasi perch credo sia capace di modificare la percezione del continente.
E anche se mi sbagliassi, ed possibile, tuttavia credo che i siciliani dovrebbero esprimersi, a meno che non labbiano gi fatto e io non lho saputo, ed anche questo possibile. Sono loro che ne godrebbero i vantaggi o ne subirebbero gli effetti negativi.
A quel poco che so non c grande entusiasmo, non so se per il ponte in s o per lo scetticismo sulla sua realizzazione.
Vilma, quel manifesto non so se sia uno scherzo, e allora sarebbe divertente, o se sia serio, e allora sarebbe delirante. Non perch vuole salvaguardare il nostro paesaggio, ma perch tale salvaguardia non pu essere cos assoluta, generalizzata e ottusa. Esiste una gerarchia di valori da rispettare.
Inoltre chiaro che le infrastrutture sono una necessit e le grandi opere di ingegneria (ponti, dighe, ferrovie, ecc) non si distinguono per lo stile antichista o modernista ma proprio per la loro qualit e coerenza specifica tecnica e strutturale. Salvo non siano gratuite, un po come i viadotti di Calatrava a Reggio Emilia, in cui le dimensioni degli archi mi sembra appartengano pi al genere architetto che vuole lasciare il segno che ad una necessit. Insomma, mi sembra che vi sia molta sovrastruttura superflua.
Ciao
Pietro

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Commento 7561 di Leandro Janni del 22/10/2009


Gentile Vilma Torselli,
pensavo di essere stato chiarissimo - a proposito del PONTE - nell'ultimo commento inviato.
Pertanto, la pregherei di rileggerlo - il mio ultimo commento - con sufficiente attenzione e senza pregiudizi.
Un saluto molto cordiale e a presto

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Commento 7570 di Manganello Gaetano del 01/11/2009


Il ponte sullo stretto come priorit mi sembra inaccettabile, in un territorio privo delle primarie infrastrutture, rete ferroviaria e autostradale, si vuole assolutamente realizzare un ponte che sconvolgerebbe il sistema paesaggistico dello stretto, in primo luogo con le opere complementari di collegamento al suolo delle due sponde!
Meglio pi aeroporti, pi autostrade, pi ferrovie, che un ponte che colleghi il nulla al nulla.
Siciliani svegliatevi !!! , ora di reclamare per la Sicilia uno status coerente con la sua storia e la sua millenaria cultura. Basta con le false promesse, vogliamo che il nostro territorio sia valorizzato e che vengano demolite tutte le oscenit che deturpano la nostra isola. Valorizziamo la Bellezza, e per evitare equivoci, scrivo che il Bello non soltanto l'antico, ma anche il contemporaneo se espresso da una sensibilit artistica. Alla Sicilia serve un'architettura contemporanea di qualit, non la museificazione del suo territorio. Serve un sistema di pianificazione territoriale che oltre a una rigorosa tutela avvii una nuova progettualit; servono nuove leggi e in primo luogo serve una nuova classe politica, pi autonoma e meno sottomessa ai governi nazionali.
Serve un sistema meritocratico per la promozione di una nuova classe dirigente.
La realt quella delle tragedie annunciate, del territorio devastato e a rischio idrogelogico; adoperiamoci per le vere priorit, le false lasciamole alla propaganda della brutta politica.

Tutti i commenti di Manganello Gaetano

 

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