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Ci sono 3 commenti relativi a questo articolo

Commento 1360 di christofer giusti del 12/08/2006


Ringrazio l'autore per questo commento e antithesi per averlo pubblicato.

Tutti i commenti di christofer giusti

 

Commento 1361 di Vilma Torselli del 13/08/2006


Forse quel meraviglioso mondo chiamato Architettura sempre stato un gioco di soldi e speculazione, papi, principi, ricchi mercanti non necessariamente illuminati e poi banchieri, industriali e mafiosi ci hanno lasciato il mondo di chiese, palazzi, vie, quartieri e centri commerciali nel quale, pi o meno bene, abitiamo, ignorando le lotte che gli architetti che ci hanno preceduto, anche questi non sempre illuminati, hanno combattuto per costruirlo e lasciarcelo in eredit.
E vero, non ci sono pi i Caff di una volta, nei quali gli architetti si radunavano per parlare con scrittori pittori, artisti, oggi c il villaggio globale in cui ognuno entra e esce senza chiedere il permesso, dice ci che vuole, posta unopinione che nessuno legger, o lo far qualcuno allaltro capo del mondo, di unaltra lingua e di unaltra civilt. Le identit sbiadiscono, lappartenenza non ha significato, la cultura massificata ed omologata di un mondo dove tutto alla portata di tutti si appiattita in linguaggi senza peculiarit, generalisti e perci sommamente democratici, i movimenti oggi si costruiscono a tavolino, basta stipendiare un critico, comprare qualche giornalista, affittare una sede prestigiosa, inventarsi un premio, sono aperti, globali, oggi un architetto di Canicatt pu, senza muoversi dal suo studio, partecipare ad un concorso per un museo in Nuova Zelanda, e vincerlo pure!
E tutto ci non significa qualunquismo, ma globalizzazione, le parole di Zevi sono lontane anni luce, larchitetto vincente oggi non un lottatore, ma un mediatore, che sa superare un suo personale background culturale, una sua idea del mondo fatato in cui la realt si piega alla forza delle sue idee, per captare e catturare senza preconcetti i segnali del mondo reale, anche se lontano da una sua immaginata citt invisibile, rinunciando, mediando, compromettendo, elaborando, ibridando, progettando un mondo certamente non perfetto, ma tuttavia il migliore dei mondi possibili.

Tutti i commenti di Vilma Torselli

 

Commento 1374 di lilly greemens del 18/08/2006


Ho deciso di intervenire dopo dure "lotte" con me stessa... ma nn riesco!!!
Continue lamentele, continui richiami ai bei tempi, continui alibi x giustificarsi... risultato? apatia, rassegnazione, rimpianti...
L'architetto=lottatore o architetto=mediatore... ma smettiamola!!!...
L'architetto architetto e,come sempre stato, nn una figura cos comune e nn certo pari a 122.000 iscritti presenti in Italia... no, l'universit ha fallito il suo compito ormai da troppi decenni, laurendo troppe persone, studiose s, ma nn architetti... che si fregiano di questo titolo non essendolo nella loro vera essenza... questo il vero dramma, colluso da troppa, abissale ignoranza di cosa sia l'architettura veramente...
Il mestiere del vero architetto un mestiere umile, fatto s di sogni (il progetto nasce come tale nella sua testa), ma nn di fate... servono x realizzarlo molta umilt, molta collaborazione, molta fatica fianco a fianco con gli operai, con gli artigiani, con i committenti x spiegare al meglio e tradurre in concretezza il suo sogno, che deve cmq essere sempre fattivo, realizzabile, concreto... altrimenti nn stiamo parlando di architettura.
Lottare x arrivare a questo???... certo.
Mediare x arrivare a questo???... certo.
Ma nn basta... bisogna saper vedere l'architettura!!!!
Zevi nn lontano anni luce, ma + che mai attuale.

Tutti i commenti di lilly greemens

 

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