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Ci sono 7 commenti relativi a questo articolo

Commento 5758 di Stu dente del 29/11/2007


Credo che abbia colto nel segno...spesso si parla per "sentito dire", del dare un' idea di un qualcosa che neanche si conosce...ed un atteggiamento sempre pi attuale nelle universit...fiumi di parole sensa senso, buttate qua e la solo per far vedere che si conosce un architetto, sono alla base dei discorsi degli studenti d'architettura.
Non si conosce la storia e, forse, si anche un p pigri per mettersi sui libri e cercare di capir meglio ci che l'autore vuol intendere con quella frase o affermazione...credo che Zevi possa essere usato come base di partenza per lo studio dell'architettura; il perch? per la passione, l'energia e la voglia di parlare sempre ed indistintamente dell'architettura che traspare attraverso ogni sua frase.


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Commento 5795 di Antonino Saggio del 09/12/2007


Assente dal bel paese, non ero a conoscenza dell'articolo del Corriere della sera, che gi di per s la dice lunga sugli interessi seri verso l'architettura della stampa italiana. Pensavo, per rinfrescare la memoria, di youtubizzare un antico intervento su Zevi. Cercando sul web, trovo questo articolo di Paolo Ferrara. Ne sono felice, per un insieme di ragioni: per la bellezza giusta dell'articolo, che fa scadere nell'ininfluente quello del CdS e le allusioni al "dej l" , e soprattutto per l'articolo in s e per s: che da leggere come una vera perla. Vi si combinano insieme informazioni, cultura, conoscenze filologiche e un moderato ma centrato sarcasmo. Un vera perla! In fondo questo l'importante: che con Paolo e con Antithesi vivano alcuni caratteri e alcuni pezzi del Dna di "Verso un'architettura organica" (scritto nel 1944, in due settimane legato ad una sedia mentre cadevano le bombe a Londra.) L'articolo di Paolo, questo s, bello, vivo, e d fiducia.

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Commento 5798 di Renzo Marrucci del 11/12/2007


Chi conosce Bruno Zevi e la sua opera difffcilmente si azzarda ad affermare o anche solo supporre.... Bruno Zevi era molto attento a tutto quello che succedeva in tema di architettura ecc... I suoi occhi entravano nella materia con attenzione e la sua capacit di elaborazione e confronto erano interessanti e stimolanti. I suoi commenti erano vivi e talvolta molto appassionati e talvolta esagerava ma anche quando esagerava aiutava ad amare la materia per cui gli perdonavamo facilmente alcune idee espresse, talvolta in modo bruciante e non molto verificato. Capita nelle migliori famiglie e non il caso di saltargli addosso o insinuare...come accade a qualcuno. Ho sentito con le mie orecchie commenti e opinioni su Zevi talvolta davvvero raccapriccianti. Non mi sono stupito perch il personaggio aveva i suoi eccessi ma che dire... il bello della diretta direbbero quelli dello spettacolo. Io non sono Zeviano per mi ha aiutato molto nel mio rapporto con l'architettura cos come altri importanti riferimenti di crescita personale. Non sinasce pronti e per crescere occorrono appigli ed esperienze che danno spessore alla realt di ognuno di noi. Zevi stesso spesso diceva : se scrivo o dico delle fregnacce sarete voi a corregerle..... Il suo senso critico era forte e spesso lo trascinava e lo sapeva .....ma fa niente.....occorre capire che le regole mutano mentre evolvono le forme e la vita e il tempo ci rende consapevoli pi o meno tutti sulla realt. Zevi non era tipo da prendere da altri libri o da altri uomini se non nella misura utile e viva della sua dinamica organica della vita cos come tutti noi ci nutriamo interpretando, ne pi ne meno come fanno gli alberi che hanno la fortuna di essere piantati in un terreno fertile e umido. Era un personaggio esuberante e anche egocentrico ma si alternava a momenti di grande apertura e semplicit. Era una studioso interessante e vivo e un critico vero come non se ne vedono pi....chiss perch? Zevi bisogna capirlo ora nei suoi scritti, certamente....ma bisogna farlo con intelligenza e se alcuni dei suoi articoli o scritti ora possono apparire non molto approfonditi bisogna tuttavia capire che sono stimolanti lo stesso ....e spingono, spronano a dirle....ad andare avanti....come lui effettivamente desiderava ....con quel suo incalzare continuo.... e magari a contraddirlo.

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Commento 5804 di Isabel Archer del 12/12/2007


C' poco da dire, il problema sempre lo stesso, quello dei cognomi ricorrenti, di generazione in generazione in generazione, con salti multipli incrociati anche in orizzontale: l'Universit italiana il pi colossale OGM che l'umanit sia mai riuscita a prodourre.
Ci vorrebbe un p di bioagricoltura e, soprattutto, meno braccia strappate all'agricoltura.
Isabel Archer

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Commento 5829 di Renzo Marrucci del 14/12/2007


A Isabella A. Mi piace rispondere al commento di Isabella A, perch nel suo commento burbero ....mi ha ricordato mio nonno paterno e per questo mi simpatica...mio nonno era un boscaiolo nelle colline del territorio volterrano e tutti gli anni a Natale mi regalava un alberello scelto da lui e preparato su una cassettina di legno e durava tanto....che c' lo avevo l, con me, nell' angolo di salotto fino a tutto gennaio e oltre... e mi doleva separarmene...
Mi ha insegnato tante cose... anche per l'amore che metteva in quel dono... e me lo faceva apprezzare senza parole... il gesto...
L'universit non mai stata interessante per i professori...ma per gli studenti che ci sono e ci vanno, come portatori della loro voglia di essere e di fare. Portatori della loro qualit organica, della loro forza di flusso positivo e creativo. Chi fa bene il professore, a ogni livello... dovr essere contento perch potr trarre anche lui il maggior stimolo dal contatto e dallo scambio che si realizza nell'iinsegnamento e a riconoscere i propri limiti . Visione ottimistica? forse Si! Ma l'ottimismo lo portiamo noi ....altri porteranno un fiasco di vino... altri l'invidia....altri la cattiveria e via di seguito... ma una cosa certa ed che le braccia mancano si! Ma proprio all'architettura, all'urbanistica e alla cultura architettonica .... e c' anche chi dice alla cultura in generale perch....le braccia ma anche le gambe e le idee sono andate tutte al sodo e ....si potrebbe dire al soldo....cio alla ricerca del potere ..... e soprattutto non son sempre le stesse cose ....cos come accade quando la societ perde equilibrio e la capacit di credere ....gentile Isabella A..

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Commento 5857 di Isabel Archer del 22/12/2007


Io consiglierei un rapido sguardo (che gi sufficiente) alla guida del (povero) studente della Facolt di Architettura Luigi Vanvitelli, Seconda Universit degli Studi di Napoli, soffermandosi in particolare sui nomi del consiglio di facolt (pp. 6-7) e del consiglio del corso di laurea (pp. 10-11):
http://www.architettura.unina2.it/archisito/pdf/guida/archiguida.pdf

E' una lettura molto istruttiva, poi chi vuole approfondire...approfondisce.

Isabel Archer

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Commento 5868 di renzo marrucci del 26/12/2007


Gentile Isabella A. non credo sia facile risponderle e certo la mia risposta al quesito che pone insignificante per ovvie ragioni ma forse... e se non le offre nulla almeno una opinione....Chi dovrebbe non le risponder certamente ! Per farle piacere,spero...
...ho il caso di un mio carissimo amico tornato in italia per motivi familiari dopo circa vent'anni di insegnamento ed un curriculum ad alti livelli nella notissima Columbia univer sity di N.Y. accumulando qualit ed esperienza di primo piano ed sempre arrivato secondo ai concorsi nelle nostre belle universit italiane che a sentire loro sono sempre le migliori del mondo o gi di li. Quando si presentava ai concorsi, e non so se ancora insiste, lo squadravano come si pu fare con chi viene dalla luna. Il merito qui da noi arriva per acquisizione storica.... e consistenti sono le ragioni di famiglia... lei pu essere anche un imbecille o un genio...ma non importante...l'importante agire secondo perfetta e consolidata consuetudine e ipocrita sottomissione ... e sperare che sia sufficiente...ma difficile se non possiede qualit che non merito possedere... equesta realt qui da noi non in grado di cambiarla nessuno! Anzi da questa attinge le stessa societ con le sue evoluzioni o involuzioni... Per cui ...meno male che l'arte di arrangiarsi ancora in vigore... Buon capodanno!

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