La cultura, quella alta, è una sola: quella umana, che ha un principio
fondamentale inviolabile: tutto ciò che può e vuole vivere deve poterlo
fare. |
Il 'pensiero unico', in architettura, non è una novità. Appartiene alla storia del mondo dai tempi dell’antica Roma ed ha percorso tutta l'arte classica fino alla fine dell'ottocento. |
Lezione numero 11 |
Genova, 3 agosto 2020. |
La chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori di Francesco Borromini, iniziata nel 1642, mai finita per mancanza di fondi, aperta al pubblico nel 1655, rappresenta, secondo il mio parere, un concreto antenato della modernità nei suoi aspetti più attuali e sofisticati. Un esempio di architettura capace di contestare la più alta forma di suggestione architettonica fin dai tempi antichi: la simmetria. Questo edificio, nella sua parte pubblica esposta, con lo svuotamento della partitura centrale ...(continua) |
Una delle prime conseguenze tangibili del corona virus è riscontrabile nell'immediato incremento del carico burocratico, ovviamente sempre a spese del solito babbeo che ha deciso di lavorare in questo paese di santi (non praticanti), navigatori (web) e poeti (della gabella). |
Recentemente ho pubblicato, in occasione della morte di Vittorio Gregotti, un breve testo del quale ho ricevuto elogi ma anche rimproveri per la crudezza del giudizio, ritenuto inopportuno in occasione della sua morte. Ovviamente, provo per lui partecipazione e sincera compassione, così come la provo umanamente per qualsiasi mio simile che giunga alla fine dei suoi giorni, perdipiù nel bel mezzo di un’epidemia. Ancora ovviamente, non credo che sarebbe un gesto leale e onesto, nutrendo per lo ste...(continua) |
Credo che, oggi, a vent’anni dalla morte, Bruno Zevi sarebbe sicuramente stupito della sua attualità, ma soprattutto dell’inattualità della condizione dell’architettura di questo paese che ultimamente vede sparire capolavori dell’intelligenza per essere sostituiti con la mediocrità più comune e banale. |
Dove sta la particolarità delle Vele di Scampia, in particolare nel senso della loro demolizione? |
Non voglio assolutamente entrare nell’agone della politica di trincea, ma in quella della politica come sintesi ed espressione massima della civiltà, lo voglio eccome. |
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Questo edificio è un progetto di Stephane Malka. Si trova a Parigi, sui bordi della Senna. |
Finisce anche il 2019, per noi italiani abbastanza povero di novità. Addirittura negativo se pensiamo che una delle più importanti, la vicenda di Genova Polcevera, sarà ricordata per quello che abbiamo perduto e non per quello che abbiamo acquistato. |
“L’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico” sono le nuove parole d’ordine nel mondo delle costruzioni. La qual cosa è ammirevole e auspicabile per gli enormi benefici che questa nuova sensibilità promuove, sia dal punto di vista climatico che economico. Mezzo paese sarebbe da rifare, con criteri tecnologici più attenti, procurando in tal modo lavoro per i prossimi trent’anni. Mancano le risorse, si sente dire. La verità è che, se una parte del mare di denaro impiegato per s...(continua) |
Scrive Federico Giannini su Finestre sull’arte a proposito di Comedian, la banana attaccata a un muro con nastro adesivo che Maurizio Cattelan ha presentato ad Art Basel Miami Beach: |
Vi ripropongo questo pezzo scritto da Bruno Zevi nel 1974 su Cronache di Architettura, rubrica tenuta dal 1955 sul settimanale “L'Espresso”. |
Ai tempi miei
dell'università, per essere architetti bisognava spacciarsi per
sociologi: il problema da risolvere, prima d'essere quello
architettonico, aveva da essere quello umano. Il che sicuramente dava
un certo lustro intellettuale alla figura dell'architetto, ma la
scioglieva inesorabilmente nella melassa pedante della filosofia da
salotto. Iniziava così la deriva storicista che, ignorando le
conquiste più intelligenti della ricerca architettonica dei tanti
maestri italiani del dop...(continua) |
In un recente programma televisivo in cui si ricordava il ponte Morandi di Genova ad un anno dal crollo di una torre, Philippe Daverio, noto curatore di programmi televisivi sull'arte, si avventurava in una stravagante critica dell'architettura contemporanea, di cui evidentemente non dev'essere granché esperto, nella quale sosteneva che l'utilizzo rilevante del cemento armato avrebbe di fatto estromesso la medesima da una concezione monumentale (nel significato preciso del termine) dell'...(continua) |
C'è stato un periodo abbastanza lungo della nostra recente storia nel quale il pensiero è stato così debole d'aver perso il senso del ridicolo. |
Giuseppe Terragni, se ci fosse un'altra vita dopo la morte, e se lo cercaste e lo
voleste incontrare, lo trovereste sicuramente nell'Olimpo degli architetti della
storia. Esiste, infatti, una grande letteratura che ne ha indagato meriti e limiti ,
dovendo però tutti i critici concordare unanimemente sull'enorme talento di questo
grande architetto. Enormi capolavori, come la casa del fascio di Como o l'asilo
sant'Elia, lo hanno consacrato tra i più grandi scrittori di a...(continua) [Torna su] |
Riprendo un testo che ho recentemente pubblicato su AL-BA(vaglio), un nuovo blog d'interesse locale di cui sono amministratore, dal titolo " Eugenio Tibaldi: l'artista albese più importante oggi ". Il tema che questo artista sviluppa nelle sue ricerche, quasi ventennali, riguarda da vicino il mondo dell'arc...(continua) |
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Richard Buckminster Fuller, nell’esposizione universale e internazionale di Montréal del 1967 stupiva il mondo con una grande cupola geodetica in acciaio e vetro. |
Siamo in alto mare è espressione metaforica per dire che il nostro paese sta affondando.
Lo dimostrano, oltre i numeri dell’economia e della finanza, anche alcuni freschi eventi architettonici: il viadotto di Renzo Piano a Genova, di dichiarata ispirazione navale, e i tre scafi capovolti sul tetto del padiglione Italia di Dubaj 2020.
Due progetti sulla cui dicotomia enfasi/risultato progettuale conviene riflettere....(continua) |
I recenti conflitti tra architetti e storici dell’arte in relazione agli interventi su beni storici rilevanti ripropone il tema della conservazione dei monumenti. Un tema che ha attraversato buona parte del secolo scorso e che sembrava ultimamente abbandonato in un conciliante compromesso nel segno dell’indeterminatezza. Senonché gli eventi, che sono indifferenti alle insofferenze degli umani, si ripresentano con le loro questioni ad ogni occasione in cui la vita li chiama in causa. |
I recenti avvenimenti che hanno visto, di fatto, invalidare un regolare concorso d’architettura ci costringono a ragionare, più che sulla giustezza, sulla efficacia dello strumento concorsuale in un paese dal forte spirito conservativo nel quale vincoli d’ogni genere e grado sostengono l’arbitrio di pochi censori. |
La vicenda ferrarese ci dice della condizione profondamente borghese e conformista di quella che dovrebbe essere la parte migliore del paese. Parlo di quella parte che sta comodamente seduta sul proprio sedere nei posti che contano, per prestigio o popolarità, con l'appoggio di tanti sprovveduti che li guardano come tutori della ciccia culturale di questa pingue ma triste nazione. E lo sono, infatti, ma di quella cultura ingessata di cui sono diventati i fossili, incapaci di...(continua) |
Finisce l’anno con le urla di Vittorio Sgarbi: «…l’inverosimile, incredibile, intervento di allargamento del palazzo, in perfetto contrasto con i principi basilari di tutela del patrimonio mondiale dell’umanità dichiarati dall’Unesco. I barbari, a Ferrara, non li ferma neppure l’Unesco». |
In questi anni ho più volte cercato le ragioni di quello che considero il terreno di coltura della deriva reazionaria che ha portato il paese ad uno dei punti politici più bassi della sua storia. |
Anche il 2018 giunge al termine. |
14 agosto 2018, ore 11,36. |
Alla metà degli anni settanta, come tutti i giovani che avevano compiuto i diciott’anni (diciott’anni volevano dire patente di guida) feci visita per la prima volta al Salone dell’automobile di Torino. |
In questi giorni a Norcia, colpita dal recente terremoto, è stata sequestrata un’architettura dello studio Boeri di Milano, finanziata con donazioni private, perché, per la Procura di Spoleto, non disponeva delle scartoffie necessarie alla sua autorizzazione. Ne è seguito tutto un dibattito nel quale gli schieramenti, a favore e contro, hanno indagato e messo sotto esame ogni dettaglio sia giuridico che urbanistico, compreso quello edile motivato da chi chiede, pare in modo dirimente, se l’edif...(continua) |
La Cultura |
Nell’anno scolastico 1967/68 frequentavo le scuole superiori di Aosta. Quali, sono un fatto mio privato: mi sono deformato culturalmente da solo e intendo mantenere incontaminato questo privilegio. |
Nella testa d’un architetto ci dovrebbero essere due porte. |
Queste architetture ci
ricordano quanto fascismo sia presente nel nostro sentirci orgogliosamente italiani.
Quando si cerca una fantomatica identità, non si può far altro che rivolgersi malinconicamente
al passato. Il nostro passato, che ha generato l'ideologia
fascista, se si tenta di ripercorrerlo (anche con sincera onestà intellettuale)
con le stesse giustificazioni nazionalistiche, non può che rigenerare
un'ideologia fascista, con tutti gli strascichi e il degrado monumentale conseguen...(continua) |
Sabato 29 ottobre, si è inaugurato il Nuovo Centro Congressi all’EUR di Roma, che Massimiliano e Doriana Fuksas hanno progettato dopo incarico ottenuto con pubblico concorso 18 anni fa. |
Siamo un paese profondamente proiettato nel passato. Il futuro ci spaventa da troppi anni. |
Il 2015 si è chiuso più o meno come è cominciato: rassegnato. |
Il padiglione italiano di Expo 2015, progettato dallo studio Nemesi di Roma, senza entrare nel merito dei costi - che comunque dovrebbe contare nel giudizio di un'opera, se non altro perché questo tipo d’immunità pretenderebbe di frequentare i quartieri alti della storia dell'arte - lascia piuttosto perplessi per alcuni motivi che cercherò di esporre in dettaglio, anche se uno, in particolare, sarebbe necessario e sufficiente a escludere questo progetto dal novero degli eletti: la sua goffaggine...(continua) |
Koolhass dimostra ancora una volta d'esser un geniale patafisico. |
Metrocubismo in salsa verde ovvero quando l'ecologismo di maniera giustifica un progetto mediocre. |
Valerio Paolo Mosco deve avere una particolare affezione per
Bruno Zevi. Non riesce fare a meno di lui nemmeno quando non è il caso di
scomodarlo. Lo aveva citato <qui
nel mese di luglio 2013. Lo ha fatto ancora, recentemente in un articolo apparso
su ZeroUndici+ dal titolo Not-quite-arch...(continua) |
In un recente scritto sul web, Punto e a capo per la critica in Italia (n.2) , Valerio
Paolo Mosco compie una di quelle azioni che volgarmente vengono definite mascalzonate.
Chi si comporta in maniera disonesta, falsa, e senza scrupoli, non può essere
definito diversamente. Il suo scritto, tra l’altro in risposta ad uno peggiore
di Luca Molinari, non fa che darci la dimensione ...(continua) |
Govedì 30 maggio Attilio Terragni è stato ospite nel mio studio di Alba. |
Cultura, per quelli che scrivono di professione, è concetto che riempie la bocca e al quale sovente si ricorre per aggiustare situazioni intellettualmente irrisolte; un po’ come avviene con l’utilizzo della fioriera per gli architetti profani che, quando non sanno come venir fuori da un nodo complicato, ci mettono una bella vasca fiorita; come il tubetto di silicone per gli incidenti degli idraulici. Pare che ogni categoria abbia la sua ciambella di salvataggio per le situazioni difficili....(continua) |
Policrate era famoso per la sua proverbiale ricchezza e per la sua fortuna.
Ritenendo che un uomo troppo fortunato prima o poi sarebbe stato colpito da
una grave sventura, Amasis, faraone d'Egitto, chiese a Policrate di rinunciare
a qualcosa di veramente prezioso in modo che tale perdita rappresentasse una
grande sventura e ne scongiurasse una peggiore. Policrate decise perciò
di privarsi di un anello preziosissimo cui era molto affezionato e lo gettò
in mare. Tempo do...(continua) |
Sabato 18 maggio alle ore 15,00, presso la sede comunale in via De Mari 28 a Bergeggi
(SV), sarà presentato il libro Parco Architettonico di Torre del Mare.
Opere di Mario Galvagni – 1954/1960, edizioni Libria, presenti gli
autori del testo e lo stesso Mario Galvagni. |
La XIV° biennale
d’architettura di Venezia, diretta da Rem
Koolhaas, parte
male. |
Antonino
Saggio, nel suo ultimo libro dal titolo Lo strumento di Caravaggio
(Edizione Kappa) - nuova edizione di una pubblicazione del 2007 - affronta il
tema del grande pittore lombardo Michelangelo Merisi da un punto di
vista
originale e di grande interesse, ma soprattutto coraggioso in tempi di
affabulazione
culturale diffusa....(continua) |
È notizia di questi giorni
che all’architetto Rem Koolhaas sia
stata affidata la direzione della prossima biennale di Venezia 2014. |
Se le premesse d’un anno fa erano cupe, gli esiti son
risultati tragici. Parlo dell’architettura e degli eventi che
l’hanno
coinvolta, che ha vissuto un anno di coma profondo: un nulla di fatto
che ci ha
convinti, per dodici mesi, al silenzio, tranne la riflessione
d’un carcerato
che ci ricordava, e
ricorda tuttora ai
governanti di questo paese, che civiltà e disciplina non
sono sinonimi....(continua) |
Riceviamo, su segnalazione di Marlene Lombardo, e pubblichiamo un articolo
tratto dal bimestrale “Salute inGrata”
- periodico di informazione sulla salute della 2a casa di reclusione Milano
– Bollate. |
Mi ero promesso una riflessione di fine anno – un anno molto difficile
– da proporre ai lettori in vista di quella che sarà sicuramente
una svolta nella professione degli architetti. L’imminente riforma degli
ordini professionali. |
Parlare di forme, in architettura,
annuncia sempre qualche sventura dialettica. La forma, infatti, è argomento
difficile e scivoloso, che si preferisce spesso lasciare alla dipendenza da qualcosa
d’altro che gli architetti giudicano molto più degno della loro considerazione.
Forma, poi, è un termine decisamente ambiguo. Essere formali, per esempio
a tavola, significa sottostare ad un protocollo e a regole precise; esser formali,
in architettura, significa invece non aver regole e las...(continua) |
Eugenio Tibaldi è un artista che vive a Napoli. La sua ricerca invade abbondantemente
il campo dell’architettura con risultati che, oltre a offrirci il gusto
d’una realtà spesso fraintesa, aprono prospettive in tutto coerenti
con la sostanza della più recente ricerca architettonica. |
Martedì 24 maggio, a Roma, si è tenuta l’Assemblea Generale
In/Arch. |
Mi è stata segnalata una recensione - o presentazione, non si capisce bene
-di un libro a cura di Marco Biraghi, Gabriella Lo Ricco, Silvia Micheli, dal
titolo MMX Architettura zona critica (Zandonai, Rovereto 2010)
che dovrebbe abbondare in notizie relative al “primo decennio del XXI secolo
che volge ormai al termine”. |
Tra i diritti fondamentali di una persona c’è anche quello di potersi
costruire la casa con un’architettura rappresentativa della propria cultura
e sensibilità. Si tratta di un diritto che riguarda in generale la libertà
d’espressione e il nostro modo molto intimo e personale di stare al mondo.
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Il 2010 sta per finire. Un anno difficile, principalmente per la crisi economica
che ha costretto tutti noi a rivedere la nostra situazione professionale da una
prospettiva molto più stretta, creativamente inaridita dalle difficoltà
contingenti e quindi difficile da tradurre in progetti capaci d’immaginare
un futuro a lieto fine. La paura, il disagio e le difficoltà collettive
non aiutano la buona architettura perché minacciano i buoni propositi con
cui questa dovrebbe prodursi. Ho u...(continua) |
Downloads è una nuova regione di antiTHesi da cui è
possibile scaricare in formato per la stampa testi e documenti che, per ragioni
di lunghezza, dimensione o opportunità, non possono trovare spazio tra
gli articoli comunemente presentati alla lettura. Tutti i documenti, come nostra
abitudine, sono scaricabili gratuitamente. |
Ho avuto recentemente modo di sentire Lorenzo Marasso, 36 anni, architetto
dal 2004, che subito dopo la laurea ha deciso di mettere il naso fuori dai confini
nazionali per completare la sua formazione e preparazione professionale. Ne
è scaturito un dialogo che ho trovato interessante per capire cosa succede
all’estero e, soprattutto, per informare i tanti giovani architetti italiani
che vorrebbero fare la stessa esperienza di Lorenzo. ...(continua) |
Jean Baudrillard è stato sicuramente un intellettuale
scomodo e poco amato. Per tal motivo il suo pensiero ha subito una repentina
sepoltura nel camposanto del manicomio postmoderno. Luogo nel quale, sono certo,
sta malissimo e da dove vorrebbe andarsene con la stessa velocità con cui
l’hanno sepolto molti suoi colleghi e contemporanei. Desiderio, questo, dal
medesimo già espresso in vita: “Quello che non sopportava, mi disse una
volta, erano domande come: cosa ne pensa del postm...(continua) |
Il 9 gennaio 2000 moriva Bruno Zevi. |
L’architetto Giulio Cagnasso mi ha recentemente segnalato un articolo pubblicato sul Giornale di martedì 8 dicembre. L’autore, Luca Beatrice, recensisce “L’uomo artigiano” di Richard Sennett, sociologo che insegna a New York e Londra. |
Ho seguito con alterno interesse la vicenda della demolizione della scuola di
Luigi Pellegrin a Pisa. Sono stato più volte sollecitato, insieme a Paolo
G.L. Ferrara, a prendere posizione in favore della conservazione di quest’opera
voluta da Bruno Zevi, allora presidente della giuria del concorso internazionale
che doveva aggiudicarne la progettazione. Non nascondo che inizialmente ho nutrito
qualche dubbio e perplessità. ...(continua) |
Sabato 31 ottobre 2009, nel Forte di Bard in Valle d’Aosta, antico complesso militare ora restaurato e trasformato in importante polo culturale, si è tenuta una tavola rotonda organizzata dal G.A.C. (Giovani Architetti del Canavese) sul tema “Architetti, Idee Giovani per la Professione”. Presenti in qualità di relatori Corrado Binel, architetto di Aosta, Enrico Giacopelli, architetto Torinese; moderatore Graziano Pelagatti, Presidente dell’associazione G.A.C. Presente in sala Riccardo Bedrone, P...(continua) |
Il 26 ottobre l’IN/ARCH ha celebrato i cinquant’anni di attività. Nella relazione del suo presidente Adolfo Guzzini si leggono le ragioni di un rinnovato impegno per gli anni a venire. |
"La dialettica è il tentativo di vedere il nuovo nell'antico invece che soltanto l'antico nel nuovo." (1) |
Vilma Torselli ha recentemente pubblicato su Artonweb un interessantissimo scritto dal titolo La
piazza più bella del mondo in cui sostiene l’indiscusso primato architettonico di Piazza del Campo di Siena. |
Martedì 17marzo, in stradone Sant’Agostino a Genova, l’architetto Mario Galvagni ha incontrato gli studenti della Facoltà di Architettura. L'evento è stato organizzato da Marco Ciarlo, responsabile con Fabrizio Melano e Giampiero Negro dello studio MarcoCiarloAssociati, collaboratore da alcuni anni di Brunetto De Battè nei corsi da questi tenuti nell’ateneo genovese. Enrico Bona, docente di progettazione architettonica nella stessa università, milanese come Galvagni, ne ha introdotto la figura, ...(continua) |
Nella presS/Tletter
n.06-2009 è apparsa una lettera dal titolo Cherubino Gambardella:
Sulla debolezza dell’architettura italiana in cui l’autore, Cherubino
Gambardella appunto, credo in risposta ad un articolo di Valerio Paolo Mosco sul
consueto tema della modestia delle ultime architettura italiane, riesce in poche
righe a produrre un numero tale di cialtronerie che è raro trovare condensate
in un testo così breve. ...(continua) |
Il 17 dicembre dell’anno appena trascorso, l’Avvenire ha pubblicato un articolo a firma Leonardo Servadio dal titolo Anche l’Italia ha il suo Gaudì. Il riferimento al genio catalano investe l’architetto milanese Mario Galvagni, sul lavoro del quale antiTHeSi ha pubblicato numerosi testi e articoli e tiene tutt’ora una rubrica sull’esperienza didattica dello stesso a Parma e Pavia. L’articolo di Servadio riserva al lavoro di Galvagni toni ed espressioni entusiastiche, proprie di chi scopre...(continua) |
“È un’esplosione di libertà per l’architettura: molto nobile, perché sarebbe più facile andare d’accordo con la mentalità stagnante. Gjra, Legnani, Paoletta, Caraman, Cancellotti, Michelucci, Cereghini, Frette e Rossi e altri buoni architetti non sono, per ora, compensati come dovrebbero di commissioni. Le commissioni vanno ancora in largo stile a quei maneggioni di cui abbiamo altra volta discorso. |
Diciamoci la verità. Negli ultimi due anni ci siamo annoiati, sbirciando inutilmente
qua e là per vedere se le archistars onnipresenti e super impegnate del
pianeta avessero qualcosa di nuovo e concreto da dire. Inutilmente, appunto. |
Saudade è un termine della lingua portoghese che sta a indicare nostalgia, tristezza, rimpianto. |
>“L'architettura decostruttivista ci esibisce la visione di un mondo
distrutto, di un universo ridotto in briciole, in frantumi di vetro. Questo
gruppo di architetti (oggi molto in voga) utilizza il termine "frattale",
ma in un senso completamente sbagliato. Io so cos'è un frattale, e vi
assicuro che non è questo. In progetti e in articoli di architettura
loro parlano di "caos", di "sistemi non-lineari" e di "complessità"
senza avere nessuna idea di che cosa siano. Ma...(continua) |
Con il decreto sulle liberalizzazioni delle professioni intellettuali finalmente
si arriverà alla riforma del mestiere di architetto. Grazie Bersani e,
soprattutto, forza e non molli! |
L’Architettura Cronache e Storia, gloriosa rivista fondata da Bruno Zevi nel 1955 e da lui diretta fino alla sua morte il 9 gennaio del 2000, sospende la pubblicazione. In questa intervista Luca Zevi risponde a tre domande che dovrebbero spiegare le ragioni della chiusura....(continua) |
A cinque anni dalla prima uscita, e ad un anno dalla decisione di portare in stampa
i contenuti del giornale, uscirà probabilmente per fine 2005 una doppia raccolta di articoli di antiTHeSi, selezionati
e accolti in due libri distinti editi dalla Clup di Milano, interni alla nuova
serie Storie d’Architettura, collana curata e diretta da Paolo G.L. Ferrara
e dal sottoscritto. |
Venerdì 8 ottobre 2004 muore di cancro pancreatico Jacques Derrida in un ospedale di Parigi; aveva 74 anni. Con lui la Francia perde un grande pensatore, ultimo sopravissuto di questa generazione di «spadassins des années 60» (Jacques Lacan, Michel Foucault, Roland Barthes, Gilles Deleuze e Louis Althusser) noto in tutto il mondo, addirittura un mito negli Stati Uniti dove insegnava. Al giornale Le Monde, nell’ultima intervista di questa estate dichiarava:”Dopo Platone, è la vecchia prescrizione...(continua) |
Scrivere dell'architettura di Mario Galvagni non è facile
perché si ha a che fare con un tipo di complessità che non è
quella orecchiabile dei modelli 3d renderizzati. Con Mario Galvagni si è
costretti a mettere in relazione il cosmo con i suoi effetti sulla biologia
e psicologia, affrontando il tema della complessità in un modo che rischia
di spingere il commentatore verso la pubblicazione di un triste mattone editoriale.
Approfondendo la ricerca sull'autore ho percepito...(continua) |
Ezio Greggio, noto attore e presentatore di un fortunato programma di Antonio
Ricci, bravo nell’interpretare e cogliere l’aspetto meschino, imbroglione
e scettico dell’italiano medio, è solito commentare con il tormentone
citato nel titolo le vicende non sempre raffinate della cronaca italiana. |
Andrea Pacciani, assiduo e puntuale commentatore di antiTheSi -dal lato dirimpetto a quello del giornale- ci segnala un convegno in Parma nei giorni 12 e 13 marzo 2004 che ha come tema e titolo “Le forme della tradizione (Attualità della tradizione in architettura tra scelta culturale, esigenza tecnologica e offerta di mercato)”. Nelle nostre pagine ci siamo più volte occupati, con indubbio impegno ed energia, del rapporto tra modernità, storia e tradizione. ...(continua) |
I vari e impegnati commenti sul restauro della Fenice ci
portano ad alcune riflessioni di fine anno. |
Considerazioni in tre punti: |
Nell'anno 2000 circolava un manifesto della sinistra giovanile in cui si chiedeva
l'abolizione degli ordini professionali. Allora, governava il centro-sinistra
ma, da allora, nulla è successo. Anzi sono spariti anche i manifesti. Soffocata dalla retorica del "paese normale" c'è finita l'unica cosa veramente
normale che si potesse chiedere: l'abolizione di un privilegio vergognoso come
quello della difesa e tutela delle professioni intellettuali, ovvero, il garantismo
ridotto a virtù di...(continua) |
Nel mio percorso alla ricerca del significato attuale della storia - vedi gli
articoli
storia e critica, storia
e critica 2, storia
e critica 3 - ho rintracciato un testo di Domenico Parisi dell'Istituto di
Psicologia del C.N.R. che, nel Convegno ...(continua) |
Da un'intervista con Remo Bodei di Silvia Calandrelli sul sito dell'Enciclopedia
Multimediale di Scienze Filosofiche potremmo trarre parecchie riflessioni sul
recente progetto di legge del ministro Urbani, in particolare sulla sostanza
del problema che da filosofico e astratto diventa pratico e determinante: scegliere
cosa buttare e cosa no....(continua) |
Il disegno di legge riguardante la qualità architettonica che il Ministro
Urbani sta proponendo all'approvazione del Parlamento rappresenta una vera svolta
per il nostro paese. Al di là delle difficoltà di natura logica
e teoretica relative alla definizione di una categoria estetica rigorosa, finalmente
ci si pone il problema di come promuovere e distinguere il lavoro degli architetti
seri da una più generica moltitudine di costruttori edili non sempre attenti
alle virtù delle loro c...(continua) |
Si è tenuta a Roma, il 26 giugno 2003, l'assemblea generale
dell'In/Arch. |
Le recenti discussioni sulla legittimità o meno d’alcune posizioni critiche, hanno
non poco contribuito a svelare aspetti confusi dell’atto interpretativo e di quello
valutativo, principali rispetto al giudizio critico. Fare critica è soprattutto
cercare di capire e dare giudizi di valore. Se questi sono sintomi di verità o
falsità, resta nelle intenzioni di chi li dice ma, certamente, non ha influenza
il modo con il quale i giudizi sono esposti – se con il silenzio, o l’ironia o
il ...(continua) |
Luigi Prestinenza Puglisi propone, sulle pagine di Arca e sulla sua newsletter periodica, quindici punti per un manifesto della modernità da contrapporre al conservatorismo dilagante nel nostro paese. Condivido la posizione e la determinazione con cui l’autore affronta un tema largamente diffuso ma pressoché ignorato e sconosciuto dal grande pubblico nei suoi aspetti culturali, saggiato e sponsorizzato nelle forme comuni della cultura della comunicazione (in particolare della pubblicità televis...(continua) |
In giro c’è una gran voglia di delazione. Se da un lato il mondo dell’architettura pensata e parlata rincorre più la virtualità mediatica di premi e citazioni che la sostanza delle cose, dall’altro, l’inconsistenza fisica delle parole che circolano in rete, promuove la reazione, questa sì concreta, di chi disapprova l’effimero, narcisismo connesso e compreso...(continua) |
Il mese di silenzio è passato e, grazie al cielo, la guerra pare essere finita. Una guerra senza onore che, data la sproporzione delle forze in campo, non poteva avere esito diverso. Nessuna arma chimica o batteriologica è stata usata o semplicemente trovata; piuttosto si è rivelata una guerra di propaganda che non ha risparmiato nessuno, clero compreso, dalla necessità di promuovere l’interesse di parte e di partito nel palcoscenico mediatico mondiale. La fragilità delle motivazioni del conflit...(continua) |
I giorni 6 e 7 febbraio si è aperta a Rotterdam
la prima Biennale di Archiettura. Alla presentazione per la stampa,
italiani, a parte antiThesi, neanche l'ombra. E dire che il tema è
di estremo interesse. Concerne il tempo che sempre più ci è
necessario per portarci da un luogo all'altro della città.
Un tempo, una pausa che, come i corridoi dei classici schemi abitativi,
è sospensione tra le diverse funzioni che ...(continua) |
Guy Debord si unì ai lettristi del rumeno trasferito a Parigi Isidore Isou
dopo che quest'ultimo, in seguito a vari scandali che avrebbero dovuto dargli
notorietà, fece interrompere dai suoi fedeli uno spettacolo di Tristan
Tzara urlando dal palco: "basta con robaccia del genere! Vogliamo il
nuovo: Isidore Isou". L'incontro avvenne al Fesitival del cinema di Cannes
dove Isou, nello stile dei lettristi che predicavano la dissoluzione dell'industria
dello spettacolo, stava esibendo un ...(continua) |
Abbiamo ricevuto uno scritto dell’architetto Andrea Pacciani. Contiene frasi estrapolate da vari autori e hanno l’intento di proporre, prima della difesa del tradizionalismo, quella del concetto di tradizione. |
Sono trascorsi circa diciotto mesi da quando antiThesi, insieme ad Antonino Saggio, buttarono all’aria l’idea di un convegno internazionale sulla Rivoluzione Informatica da tenersi a Saint Vincent. |
Tutte le volte che incontro un tradizionalista mi incuriosiscono gli argomenti che mi propone. Ma ne resto sempre deluso perché sono sempre gli stessi: le periferie fanno schifo; che bello il centro storico dove ci abitano i professionisti di successo; il mercato, che è oggettivo, premia il centro antico e condanna il moderno; basta con gli esperimenti sulle spalle della brava gente che vuole cose serie e non stravaganze formali autogratificanti che, oltretutto, fanno perdere identità e g...(continua) |
La prima impressione che viene dalla visita alla ottava biennale di architettura è quella di assistere al definitivo dissolvimento di ogni velleità accademica, dal rimasticamento storicista alla falsificazione postmoderna. Senza pre e post, piaccia o non piaccia, la modernità (quella delle tanto diffamate avanguardie) ha vinto e si propone con la forza del contrassegno espressivo. Il che, di per sé, non è una novità assoluta. ...(continua) |
Gentile Antonio Buccolo, |
Il tenore degli ultimi commenti arrivati conferma il fatto che le marmellate, se non si hanno enzimi adeguati e convenienti alla digestione, portano inevitabilmente al vomito. |
Non è raro trovare riferimento alle Zeviane sette invarianti dell’architettura. Il più delle volte a sproposito. Capisco che vadano strette ai cultori del pensiero debole o ai deboli di pensiero, ma non è liberandosene nel mucchio delle banalità che si risolve il confronto. |
Una cosa è certa: la volontà di “fare cultura” è emersa rispetto alla retorica del “sapere”. E non è cosa da poco. |
Paolo G.L. Ferrara ed io abbiamo realizzato antiThesi mossi dalla constatazione di un generale rilassamento delle ragioni critiche verso i temi dell’architettura del nostro paese. In particolare, il ruolo critico in passato svolto dalle riviste storiche, ci è parso rassegnato rispetto alle valutazioni di giudizio che la confusione degli ultimi venti anni ha prodotto nella teoria e nella pratica costruttiva. Solo la voce di Bruno Zevi, pressoché isolata e solitaria, in questo periodo ha scosso qu...(continua) |
Il Corriere della Sera del 14 marzo titola: “Roma celebra Zevi. E non invita Portoghesi”. L’Ansa- Beni Culturali il 19 marzo: “Convegno Zevi: Bonito Oliva, errore non invitare Portoghesi”. |
Quando si pensa il ruolo della critica non ci si può dispensare dal riflettere sulla sua capacità di proporre una qualche verità oggettiva. |
“Giuseppe Terragni è il frutto più alto di una stagione tempestosa e d’avanguardia, di passione e di partecipazione collettiva all’architettura e all’arte. Il seme della sua intelligenza ha trovato un terreno contraddittorio, difficile e tormentato in cui è però fiorito.” |
“L’artista non vede, guarda.” Con questa frase, credo di G. Apollinaire, è possibile chiarire il significato della parola espressionismo. Vedere è facoltà oggettiva dell’uomo, mentre guardare è facoltà soggettiva. Guardare richiede volontà e partecipazione emotiva mentre vedere è atto fisiologico che non dipende dalla volontà. |
Su Arch’it, nella sezione file,
Carmen Andriani ci propone “Un'anticipazione di quanto, in modo più
ampio ed integrato, sarà illustrato nel libro edito da METAPOLIS Press,
di prossima pubblicazione” relativo al Convegno Internazionale di studi dal
titolo "Il moderno trascurato: temi figure ed opere 1950/1960" tenuto
presso la facoltà di Architettura di Pescara. |
Achille Bonito Oliva, a proposito del concorso “The Virtual Museum International Competition” sulle pagine di www.newitalianblood.com, dice: |
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Antonino Saggio ci ha fatto dono della prefazione in anteprima al volume n° 100 della collana “L’universale di Architettura” (edito da testo&Immagine, Torino) fondata da Bruno Zevi. |
Asgl, commentando il mio articolo Esternazioni
portoghesiane, scrive:"Cosa pensa del Portoghesi anni '60? Era
profondamente diverso e rappresentava una delle intelligenze più brillanti.
Perché poi si è così rinnegato?" |
Paolo Portoghesi, sulle pagine dell’Avvenire, non perde occasione per strapazzare quelli che dell’architettura hanno una considerazione diversa dalla sua. In particolare quegli architetti che, nel rifiuto della dottrina di codici e regole grammaticali, finiscono secondo lui in un inutile quanto dannoso solipsismo creativo, tracotante al punto da implorarne l’umiliazione [Architetti, meno «mostri»
più umiltà] L...(continua) |
Cari lettori, |
Volevo scrivere un articolo sul valore dell'intelligenza e la necessità
di sollecitarla continuamente per tenerla in vita. Volevo invitare alla
riflessione su quanto potesse essere conveniente sfidare la ragione, spingendola ai margini del capriccio e dell'immaginazione. Volevo tentare di spiegare quanto, in fondo, fosse utile sperimentare l'inutilità, per costringerla a rivelarsi fuori del pregiudizio e della prigione ideologica di un materialismo che, ormai vuoto di signific...(continua) |
Peter Eisenman - Trivellazioni nel futuro"
di Antonino Saggio non è solo un testo importante e penetrante
per la conoscenza di un architetto contemporaneo. E' un testo soprattutto
illuminante. |
Se si dovesse dare una
definizione cattiva del minimalismo potrebbe essere questa: |
Traggo le riflessioni seguenti dal libro |
Negli articoli precedenti ho sostenuto che il senso della
storia sta nella trama che intesse i fatti e nel nesso che li dà
a intendere. Lo stesso senso è rintracciabile in ciò che
definiamo comunemente destino. |
E' raro trovare scritti critici in forma lirica. Certamente è curiosa la ragione per la quale un autore dovrebbe farlo. Da
parte mia è il tentativo maldestro di far suonare corde che la cagnara mediatica apposta umilia. Vi assicuro che le corde vibrano, anche e la musica è quella che è. |
Gentili lettori, |
Chi non crede agli influssi della calura sulla neuropatologia umana dovrebbe ricredersi. Vicino a casa mia c'è gente che giura
di aver visto tigri del bengala in mezzo alle vigne, ma i giornali non lo scrivono perché non fa notizia. |
Lucien Steil, da buon neo-storicista della tradizione
"bello-robusto-durevole" ci ripropone i soliti argomenti del
tradizionalismo moralistico-figurativo. Tra le altre cose ci dice: "Il
contemporaneo non può essere ridotto ad una umiliazione permanente
del nostro giudizio morale ed estetico." Ed è tutto dire. |
Credo che un punto di partenza debba
essere chiaro: nessuno di noi vuol mettere in discussione la realtà
e verità dei fatti storici che sono provati e documentati in modo
rigoroso. |
Architettura è prima di tutto manipolazione dello spazio per l'uomo e la sua vita. Lo spazio generato prende forma, si fa segno e come tutti i segni che presuppongono esistenza, volontà e intelligenza diviene linguaggio, comunicazione. |
In un articolo precedente mettevo in rilievo il paradosso seguente: se prima di scrivere devo tenere conto del testo nel quale inserirò frasi e parole, come posso scrivere nel contesto di ciò che ancora non è scritto? E’ indubbio che colui che leggerà e vorrà comprendere le mie frasi non potrà non riconoscere il contesto in cui sono inserite; ma quando si legge i giochi sono praticamente fatti: il nuovo contesto (post-scrittura) è sicuramente diverso dal contesto preesistente (ante-scrittura). I...(continua) |
Forse sono troppo giovane e quindi maldestro, o
forse troppo vecchio e quindi sprezzante. Ma sono. |
Con l'articolo Architettura Digitale ho proposto la ridefinizione del significato di storia. Me ne assumo la responsabilità e provo a buttarmici dentro, forse un po' incoscientemente. |
Lo spazio è estensione: possibilità di muoversi e spostarsi per tutte le ragioni possibili ed immaginabili. Muoversi è non essere limitati e obbligati in ambiti e percorsi scontati, automatici, ripetitivi, perché muoversi è soprattutto osservare, curiosare, scoprire, quindi conoscere. La conoscenza è, dai tempi dell'illuminismo, liberazione dalle paure figlie dell'ignoranza, è riscatto sociale, è uguaglianza effettiva. Muoversi è soprattutto libertà d...(continua) |
Conosco la mancanza di considerazione sociale verso gli architetti in
Italia. Ridotti a decoratori di facciate, illusionisti del dettaglio,
sarti del mattone, arredatori di una urbanità resa scenografia
per turisti, hanno ormai l'autorevolezza che poteva avere al massimo il
maestro delle cerimonie di Luigi XIV. |
Essere formali, nella vita comune, significa essere apparenti, superficiali. Nei sistemi logici (appunto formali) significa applicare rigorosamente regole e protocolli, senza badare al significato concreto dei pensieri che tali regole vanno producendo. La matematica, per esempio, è un sistema formale puro: al suo interno si può discutere intere giornate senza fare un solo riferimento alla realtà ed alle cose materiali e spirituali che ce ne danno coscienza (così, più o meno, diceva B. Russel)....(continua) |
Ci perviene notizia di uno dei tanti casi di malcostume:
"Concorso in due fasi per il progetto della nuova chiesa parrocchiale
di Petosino (BG)". Presidente di giuria Prof. Arch. Francesco
Dal Co (Direttore di Casabella); ammesso alla seconda fase arch.
Alberto Ferlenga (redattore di Casabella). Siamo
stati esclusi urlano gli altri partecipanti al concorso....(continua) |
Al Politecnico di Milano, venerdì
11 maggio, si è tenuto l'incontro dal titolo "avanguardie
digitali". |
Viaggio a Roma. |
Personalmente non do molto credito all'uso della metafora
in architettura perché, solitamente, l'efficacia del messaggio
letterario di cui essa ha necessità domina e costringe la dimensione
spaziale. Se creare questo tipo di gerarchia, che l'invasione della letteratura
presuppone quando si fa uso dell'allegoria, da un lato semplifica, esplicita
e razionalizza l'atto comunicativo, dall'altro rende equivoco il significato
ch...(continua) |
Tra i peggiori luoghi comuni della lingua architettura spicca,
per numero di riferimenti e per la popolarità di cui gode, il termine
contesto. Non v’è persona, tacendo la sua scienza, che non celi il
proprio dissenso per le manifestazioni eterodosse della cultura contemporanea con la frase “ …è avulso dal contesto…”. La forza del pregiudizio è tale - dico per esperienza diretta - che il termine assume qualifica di categoria per negare anche il principio fondamentale di ogni democraz...(continua) |
Probabilmente il modo più sicuro per farsi dei nemici è
scrivere su un giornale di critica. Lo scrittore ebreo Lec, per esempio,
recensendo un poeta un giorno scrisse: <<…è bravo, ha
il senso della misura; si ferma dove comincia la poesia>> e l'esito fu immediato. |
Sulla vicenda del delitto di Novi Ligure si è detto di tutto. Si
sono cercate responsabilità ovunque e pare che tutti gli aspetti
che determinano il significato che attribuiamo a ciò che comunemente
definiamo "società" abbiano avuto parte nell'impulso
omicida. Meno l'architettura. Eppure, cosa vi è di più tangibile
socialmente del posto dove si vive?...(continua) |
Nell'articolo "L'architettura corre un pericolo
mortale" G. Carnevale mi pone una domanda: <<…ma
la mediocre architettura imbarbarita, dagli architettini e dagli ingegneruzzi,
non parlo dei geometri che sono ancora più suscettibili, cosa è
per Lazier?>> |
Riceviamo in data 11 marzo dall'Arch. Giuseppe Iadicicco
(Assessore all' Urbanistica del Comune di Benevento) una lettera, con
preghiera di pubblicazione, nella quale lo stesso intende segnalare che
il 12 marzo sarà aperta la mostra dei progetti partecipanti al
concorso internazionale di progettazione per il recupero di piazza
Duomo e piazza Orsini, alla presenza dell' On. Giovanna Melandri Ministro
per i Beni Culturali ed Ambien...(continua) |
Abbiamo seguito con particolare interesse la questione di
Gehry a Modena. |
Senza preamboli, direttamente. |
Ho letto sulla rivista Domus di settembre
2000 l’articolo di Giuliano Dalla Pergola “Gli eroi dell’architettura
di un critico nevrotico”. Il Dalla Pergola, in questo scritto, tenta di
recensire l’ultimo libro di B. Zevi “Capolavori del XX secolo esaminati
con le sette invarianti del linguaggio moderno”. |
Un grande signore decise di arredare la sua casa e commissionò in particolare il disegno di una sedia. Attratti dal prestigioso incarico
vennero i più noti architetti. I più scadenti e superficiali proposero uno stile, un linguaggio codificato, magari con qualche riferimento al
passato ed alla memoria, unimmagine astratta, finta ed esclusivamente ingombrante. I più cauti pensarono ad un modo di stare seduti che fosse soprattutto comodo e rilassante. Il più intelligente non ...(continua) |
(fonte: Corriere della Sera, 9 giugno 2000) |
Da Abitare, marzo 2000, Puzzle Berlinese, di Fulvio Irace: "Dall’occhio di vetro del Reichstad il programma della nuova capitale somiglia sempre più a un caleidoscopio in rotazione, che costringe l’osservatore alla sintesi dei tanti frammenti di cui ancora si compone il puzzle berlinese"” |
Ho letto recentemente sul NG it.arti.architettura (29 Feb 2000) a firma di certo Demetrio: << In due parole: cos’è
il decostruttivismo?>>. |